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Cutrone e l’addio amaro al Milan: “Mi hanno messo nelle condizioni di andarmene via”

In una intervista al Daily Mail, l’attuale attaccante del Wolverhampton è ritornato a parlare dell’ultima estate tormentata dalla separazione dal club rossonero: “Ad un certo punto ho capito che non c’era più posto per me. Non ho ancora capito il motivo, è stata una sensazione e me ne sono andato”
A cura di Alessio Pediglieri
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Prodotto del vivaio del Milan, Patrick Cutrone in estate ha lasciato il Diavolo rossonero per accasarsi in Premier League al Wolverhampton. Una scelta epocale per un ragazzo di soli 21 anni, in piena ascesa professionale che ha scelto di cambiare aria dopo un confronto con la società rossonera con cui improvvisamente non si è trovato più concorde sulle decisioni.  A distanza di qualche mese e davanti alla crisi del Milan, Cutrone torna a parlare anche del suo recente trascorso a Milanello dove è cresciuto come uomo e giocatore.

Un addio amaro, ancora avvolto da un alone incomprensibile perché Patrick Cutrone, classe 1998, cresciuto nelle giovanili del Milan e approdato in modo stabile in prima squadra, aveva tutto per identificarsi nel nuovo progetto milanista di una squadra formata da giovani di talento in ascesa. Invece, in estate, la scelta: addio al Milan e firma con il Wolverhampton con cui al momento ha giocato solo 7 partite segnando una rete.

Nella vita bisogna fare delle scelte e io ho dovuto decidere, nonostante avessi ottimi rapporti con i miei compagni al Milan e sentissi l’amore dei tifosi. Un po’ di nostalgia c'è sicuramente

Passione Milan e l'avventura in Inghilterra

Una passione infinita, quella di Cutrone per il Diavolo al quale è legato da un affetto che non si toglie con un colpo di spugna estivo: dal 2007 al 2019 ga fatto parte dell'universo rossonero, dalle categorie più giovani, fino alla Primavera e poi alla prima squadra. Dove è rimasto un paio di stagioni fino alla partenza per l'Inghilterra: "Ho lasciato il luogo dove sono cresciuto, sono lontano dai miei genitori, dai miei amici, da mio fratello, dai miei nonni, dalla mia fidanzata, quindi non è il massimo"

Ad un certo punto mi hanno messo in una posizione in cui ho detto ‘ok, devo andarmene’. Non so spiegare bene cosa sia successo, ma dopo aver parlato con il club ho preso questa decisione

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