Cruijff: “Real Madrid ridicolo, Juve da applausi”
Mentre tanti ‘figli’ suoi e del Barcellona stanno conquistando i titoli in mezz’Europa, Johan Crujiff, dalle colonne del ‘De Telegraaf’, parla del calcio internazionale e spara a zero nei confronti del Real Madrid. L’ex grandissimo calciatore e allenatore olandese sostiene che una squadra con le potenzialità tecniche e soprattutto economiche dei ‘blancos’ non può vincere appena una volta la Liga in sette anni: “É ridicolo che il Real Madrid abbia vinto la Liga solo una volta in sette anni. Perdere il campionato una volta non è un problema, ma perderlo tante volte è inaccettabile. La differenza è che al Barcellona tutti aiutano a fare goal, nelle ultime partite invece mi è sorto il dubbio che qualche giocatore del Real volesse davvero che un compagno di squadra segnasse.”
Cruyff, che da allenatore a livello internazionale ha vinto la Champions League e la Coppa delle Coppe, ha dichiarato che quest’anno in Europa le squadre migliori sono state quelle italiane e spagnole: “Il calcio italiano e quello spagnolo sono stati superiori a tutti quest’anno, considerando anche che c’erano due spagnole e un’italiana in semifinale di Champions e due italiane e una spagnola in semifinale di Europa League.”
Belli gli elogi alla Juventus, che di sicuro faranno piacere ad Agnelli, Marotta e Allegri. Perché Crujff ha detto che la Juve è tornata grande grazie al proprio gioco e non ai tanti soldi spesi, che nel calcio non fanno la felicità e non producono titoli – come hanno dimostrato PSG e City ancora una volta deludenti in Champions: “Ancora una volta è stato dimostrato che i soldi non sono tutto e il successo sportivo non si compra. Vale per il Paris Saint Germain e per il Manchester City, che avevano molti più soldi da spendere rispetto alla Juve. E per questo ho grande rispetto per ciò che ha fatto la Juve in questa stagione. Qualche anno fa erano in Serie B, ma sono tornati forti, hanno costruito un nuovo progetto che sta andando bene. Anche lo stile di gioco ha contribuito: ha capito che ai tifosi non piace il calcio basato solo sui risultati.”