Crotone, accuse di collusione mafiosa: oggi si decide, rischio sequestro

Il Crotone non è riuscito nell'impresa di trovare la prima vittoria in Serie A contro il Sassuolo, restando inchiodato in ultima posizione con un solo punto in 8 giornate. Ma la partita più dura da affrontare sarà comunque un'altra, quella che nelle prossime ore vedrà impegnato il club calabrese a rispondere delle pesanti accuse di coinvolgimento con attività mafiose che sarebbero alla base dei provvedimenti presi nei confronti dei fratelli Raffaele e Giovanni Vrenna, proprietari della società arrivata in Serie A per la prima volta nella propria storia. Al tribunale di Catanzaro si deciderà oggi il destino del Crotone per capir se la famiglia Vrenna abbia commesso illeciti o sia stata vittima di pressioni criminali esterne. Il rischio è che il Crotone rischia il sequestro giudiziario in caso di condanna.
La Corte d’appello oggi dovrà valutare l’istanza di sequestro che ammonta a quasi ottocento milioni di euro. Istanza che il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e il pm Domenico Guarascio hanno firmato a settembre e che pone delle ombre pesanti sulla gestione del club calabrese. Lo scorso gennaio la richiesta è stata respinta una prima volta visto che i giudici di Crotone avevano detto che erano i Vrenna a essere vittime della prepotenza dei clan e non artefici di attività mafiose.
La Dda però ha fatto ricorso perché secondo la Direzione distrettuale antimafia la realtà sarebbe differente considerando i Vrenna imprenditori “attigui al fenomeno mafioso per essersi accordati con le consorterie criminali dei Vrenna-Corigliano-Bonaventura". Accuse pesantissime che oggi i giudici saranno in Camera di consiglio a risolvere una volta per tutte. La sentenza non ha tempi certi ma di certo è una giornata decisiva perché in caso di condanna il Crotone, così come le altre aziende familiari, verrà confiscato ai Vrenna dalla Dda aprendo un nuovo capitolo che condizionerà inevitabilmente anche squadra e risultati in campo.