Cronaca della giornata shock del calcio italiano
Nella ricostruzione di una delle più torbide e frenetiche giornate di indagini attorno al calcioscommesse dobbiamo partire dalla fine perchè proprio nel tardo pomeriggio si sono verificati gli ultimi colpi di coda di una prima parte d'inchiesta che appare solamente come il preludio di ciò che accadrà. Infatti, verso le 18 è arrivata anche la notizia del coinvolgimento nelle indagini di un altro azzurro, Leonardo Bonucci oggi alla Juventus e al tempo dei fatti contestati difensore del Bari. Per lui, come per 19 altri tristi protagonisti dell'inchiesta ‘Last bet' sulla scia della Procura di Cremona, un avviso di garanzia e il ‘marchio' di indagato. Non solo, mentre tutti riflettevano e rivivevano i fatti della mattinata, mentre Domenico Criscito lasciava il ritiro di Coverciano salutando anzitempo il suo Europeo mai iniziato, sono anche arrivate le doverose conferenze stampa del CT Prandelli, di Antonio Conte e di Andrea Agnelli. Nonchè tutte le reazioni del mondo del calcio davanti a una giornata scioccante.
Prandelli: meno male che è successo ora – Incredulo, il commissario tecnico azzurro che si è visto ‘scippare' uno dei difensori più importanti per la sua nazionale dagli inquirenti piombati nel ritiro di Coverciano alle luci dell'alba per consegnare a Domenico Criscito la notifica e la richiesta di perquisizione alla ricerca di eventuali elementi di conferma alle accuse che lo vedrebbero coinvolto in atti di associazione a delinquere e frode sportiva. Quasi esterrefatto, Prandelli si è presentato in conferenza stampa a Parma visibilmente scosso ma non per questo rinunciatario a continuare il suo impegno e il suo dovere nel condurre il gruppo nel migliore dei modi verso Polonia-Ukraina 2012.
"Per quanto riguarda Criscito, siamo stati bravi nel cercare di far sentire a Mimmo nostra solidarietà e sentimenti, ma noi stiamo lavorando per qualcosa che a livello sportivo ci deve dare maggiore sicurezza – ha puntualizzato Prandelli – Non lo porto perchè avrebbe vissuto a livello mediatico una pressione impossibile. Bisogna dargli la possibilità di difendersi e dimostrare di essere estraneo ai fatti, ne siamo convinti perchè è un ragazzo talmente educato e disponibile che è impensabile. Comunque il gruppo ha reagito bene, ha fatto finta di nulla e abbiamo cercato di trarre qualcosa di buono da una giornata simile".
Non solo Criscito, perchè la Nazionale azzurra è stata scossa dal secondo colpo giornaliero inflitto questa volta dalla Procura di Bari con l'inserimento di Leonardo Bonucci nel registro degli indagati.
"Ho parlato con Leonardo, che è sereno e tranquillo. Per quanto ci riguarda non possiamo parlare di se o ma su cose che potrebbero succedere. La polizia in mattinata a Coverciano? La prima reazione è stata di paura, poi dobbiamo cercare di trovare qualcosa di positivo. Ad esempio se fosse capitata tra 4 giorni sarebbe stato peggio. A Bonucci non risulta nulla e quindi siamo relativamente tranquilli e dobbiamo aspettare prima di dire determinate cose"
Conte e Agnelli: linea dura – Di altro avviso è stata invece la conferenza stampa congiunta di Andrea Agnelli e di Antonio Conte che hanno fatto ‘spallucce' davanti alle conseguenze delle dichiarazioni del pentito Carobbio che aveva accusato Conte di sapere tutto sulle combine del Siena tanto che nelle giornate precedenti al match col Novara aveva ‘rassicurato' i suoi giocatori di stare tranquilli perchè si era pattuito un pareggio. Questa mattina, la casa dell'attuale tecnico della Juventus è stata perquisita in sua assenza mentre si attende la sua convocazione davanti ai pm per ascoltare la sua difesa. Ed è proprio questo il principale cruccio del tecnico leccese, non avere ancora avuto la possibilità di parlare.
"La prima domanda è la seguente: come mai non sono stato chiamato dal Pm di Cremone prima di subire una perquisizione e diventare indagato? Mi sarei aspettato che almeno il Pm volesse sentirmi prima di prendere tali provvedimenti. Ho sempre dimostrato integrità e onestà, da calciatore e tecnico. Lo si può chiedere ai miei compagni, ai miei calciatori e agli avversari. Io voglio assolutamente vincere, spesso andando al di là delle mie possibilità, e cerco sempre di trasferire i miei valori ai miei calciatori. Ho subìto un' aggressione coi bastoni davanti a mia figlia, a causa della mia integrità. Questo sono io, per chi non mi conoscesse. Col Siena ho vinto il campionato con 3 giornate di anticipo. Ribadisco la mia estraneità e quella dei miei calciatori al calcioscommesse. E' stata un'annata fantastica, niente e nessuno la rovinerà".
Ancor più duro e determinato il presidente Andrea Agnelli già temprato dalle mille battaglie legali e giuridiche che ne stanno caratterizzando la dirigenza con la difesa ad oltranza della Juventus davanti alle sentenze di Calciopoli mai accettate dai bianconeri.
"Non posso nascondere che il quadro che si sta delineando è preoccupante per tutto il mondo del calcio, tutti noi stiamo seguendo gli sviluppi con apprensione e amarezza. Per quello che sappiamo noi oggi non mi pare e non mi risulta che Conte faccia parte di questo quadro preoccupante. Da quello che si legge il ruolo attribuito al nostro allenatore sarebbe insignificante. Conosco Antonio Conte da 20 anni, è una persona di valore, onestà, integrità e lealtà, lo è sempre stato dall'inizio della sua carriera ad oggi. In questa fase mi sembra giusto esprimere il massimo rispetto per il giusto lavoro degli organi inquirenti. E' un lavoro complesso, ma allo stesso tempo ritengo giusto e serio esprimere lo stesso rispetto per le persone coinvolte in una posizione di evidente debolezza, con fatti ancora tutti da verificare. Io e la Juve siamo al fianco di Conte. E di Bonucci.
Conte sarà il nostro allenatore, e l'anno prossimo ci guiderà in Champions League"
La giornata shock – Questa la cronaca delle ultime ore. Ma cos'era accaduto in mattinata? Di tutto, di più, un'autentica bufera sul calcio. L'Italia si è risvegliata con le agenzie che ribattevano freneticamente notizie attorno a presunti blitz degli investigatori che hanno portato a 19 provvedimenti restrittivi e oltre 30 perquisizioni. A chi? Giocatori, dirigenti, tecnici: tutti tesserati di Serie A, B e Lega Pro. Una vera e propria bufera che ha portato in manette Stefano Mauri, capitano e simbolo della Lazio e Omar Milanetto, giocatore storico del Genoa oggi in forza al Padova. E poi l'incursione all'alba delle forze dell'ordine a Coverciano che hanno fatto ripiombare i meno giovani agli inizi degli anni 80 quando la polizia entrava nei campi di serie A per effettuare arresti di giocatori e dirigenti coinvolti nel primo grande scandalo del totonero italiano. Infine, le conferme che era stata perquisita anche la casa dell'indagato numero 1 per fama e notorietà, Antonio Conte.
Ne sono conseguiti elenchi di nomi, con tanto di ruoli e professione o squadre di appartenenza con le relative imputazioni. Nessuno ha lesinato gli scenari più nefasti sia per i club sia per la Nazionale vicinissima al prossimo Europeo.
Poi, uno squarcio di sole tra le nubi pesantissime con le parole – anche rassicuranti – del pm Di Martino. Lo stesso che un anno fa aveva parlato di "sensazioni" facendo sorridere l'opinione pubblica che oggi si è dovuta ricredere sull'entità dello scandalo scoperchiato. Nella conferenza stampa della tarda mattinata, il procuratore di Cremona ha spiegato nei dettagli cosa stava accadendo spegnendo i fuochi dell'allarmismo ma confermando la grandezza dell'associazione criminale dietro allo scandalo mondiale del calcioscommesse confermando le indiscrezioni che volevano oltre alla pista ‘slava' e di Singapore anche un nuovo gruppo criminale operante in Ungheria e in Svizzera. Un quadro tragico ma sotto controllo degli inquirenti anche perchè – ha ricordato Di Martino – questo è solo il primo passo di un'indagine che sta coinvolgendo almeno tre procure differenti.
Infine, le dichiarazioni che sono arrivate direttamente dal quartier generale di Coverciano, con il vicepresidente federale Albertini che ha anticipato la scelta del CT di lasciare a casa Domenico Criscito, unica vera vittima (arrestati a parte) di giornata. Il difensore sarà a disposizione degli inquirenti mentre i compagni giocheranno in Polonia e Ucraina, in accordo con l'allenatore Prandelli e i legali del giocatore. Non come Leaonardo Bonucci, indagato anch'egli, ma a disposizione del CT e della Nazionale.
Un’ultima chiosa: oggi era, anzi sarebbe stato, il giorno di Pisacane e Farina, i due giocatori di Ternana e Gubbio che salirono alla ribalta delle cronache per aver denunciato per primi (e soli) alcuni tentativi di combine e di scommesse illecite attorno alle partite. In tutto questo bailamme di accadimenti nessuno se n’è accorto. Loro erano a Coverciano, hanno visitato il ritiro azzurro, hanno conosciuto i colleghi più famosi e fortunati, hanno vissuto di persona un ‘premio’ che la federcalcio aveva promesso loro perché fossero esempio per i giocatori corrotti e per i più giovani.
Ma nessuno ne riporta la notizi, mentre rimbalza proprio in questi minuti il coinvolgimento anche di Cristian Vieri, indagato dalla Procura di Cremona.
E’ proprio vero: fa più notizia un funerale che dieci matrimoni. Anche nel calcio.