Crollo Napoli, Simeone manda in fumo i sogni scudetto: la Juventus gode e torna a +4
Com'era già capitato in occasione del gol "last minute" di Dybala con la Lazio, il Napoli è passato dall'eccitazione per una stop della Juventus, alla delusione per il successo finale dei bianconeri e all'ennesimo ko doloroso come quello con la Roma al San Paolo. E' successo anche in questa 35esima giornata, nella quale la squadra azzurra è crollata a Firenze: a neanche 24 ore dalla zuccata vincente di Higuain con l'Inter. Esiste una regola non scritta nel calcio: mai festeggiare in anticipo. Cosa che i tifosi napoletani (e inconsciamente anche i giocatori) hanno però fatto dopo la rete a Torino di Koulibaly: protagonista (questa volta in negativo) anche al Franchi di Firenze.
Il sorpasso è dunque rimasto nel cassetto dei sogni di Sarri. Anzi, i punti ora sono tornati quattro a sole tre giornate dal termine del campionato: un divario che rischia di annullare quasi totalmente le possibilità scudetto dei partenopei. Nel prossimo turno la Juventus ospiterà il Bologna, mentre il Napoli giocherà al San Paolo con il Torino. L'ultimo grande ostacolo per i bianconeri sarà la Roma alla 37esima, quando i partenopei saranno invece di scena a Genova con la Sampdoria. Se la distanza tra Allegri e Sarri rimarrà tale fino alla penultima giornata, la Juventus potrebbe anche festeggiare il suo settimo titolo consecutivo proprio sull'erba dello stadio romano.
Koulibaly inguaia il Napoli
Per il Napoli di Maurizio Sarri, non poteva cominciare peggio la missione in terra toscana. Sono bastati infatti due strappi in velocità di Simeone per mandare all'aria i piani del tecnico: deciso a rispondere alla Juventus e a rimanere a contatto con i bianconeri. L'espulsione di Koulibaly, autore di un fallo da ultimo uomo sul "Cholito" e punito dal Var, ha infatti costretto i partenopei a giocare in dieci uomini e sotto di un gol dal 34esimo del primo tempo: rete che lo stesso argentino si è procurato scappando ancora una volta ai difensori partenopei e bucando Pepe Reina con un tiro sotto le gambe.
Davanti ad un avversario tonico e con le idee chiare, il Napoli non è mai riuscito a creare pericoli davanti a Sportiello. Al di là di un corner insidioso di Mario Rui, Hamsik e compagni sono parsi stanchi e in chiara difficoltà di fronte ad una squadra che ha confermato il suo ottimo stato di salute psicofisico. Senza il fosforo di Jorginho (sostituito per far entrare Tonelli), e con Insigne e Callejon chiamati a sacrificarsi in fase di non possesso palla per coprire gli spazi a centrocampo, gli azzurri non solo non hanno prodotto occasioni da gol ma hanno anche rischiato di crollare sulle folate offensive dei giocatori in viola.
Simeone manda in fuga la Juventus
A quarantacinque minuti dal baratro, e dopo la conclusione ad inizio ripresa di Mertens (parata da Sportiello), Maurizio Sarri ha provato a cambiare la partita con l'ingresso di Zielinski e Milik, al posto del belga e di Hamsik. La mossa della disperazione, è arrivata pochi minuti prima del raddoppio viola di Simeone: il più veloce, in area napoletana, a catapultassi sul pallone sugli sviluppi di un corner. Il gol che ha indirizzato la partita (e probabilmente deciso il campionato) ha dato così il via alla mezz'ora finale della sfida del Franchi e all'assedio disordinato e commovente del Napoli.
Guidata da Allan (il migliore e l'ultimo ad arrendersi), la formazione napoletana si è riversata nella metà campo viola lasciando però ampi spazi al contropiede della Fiorentina: chiusa a protezione della propria area di rigore e pronta a ripartire in velocità. Nonostante qualche guizzo d'orgoglio, il Napoli ci ha provato fino alla fine ma ha finito per uscire dal Franchi battuto e umiliato per la terza volta del Cholito: in gol anche al 93esimo. Ora la strada per il tricolore è in salita e pare difficile da percorrere. Con quattro punti di vantaggio, il destino dello scudetto è a questo punto solo nelle mani della Juventus. Il tutto a sole tre giornate dal termine del campionato.