Crollo del ponte a Genova, il portiere miracolato: “Ho fatto un volo di 30 metri, non ho un graffio”
"Ho fatto un volo di 30 metri, l'auto si è incastrata. Non ho un graffio e sono vivo per miracolo". Davide Capello ha 34 anni oggi fa il Vigile del Fuoco a Savona ma in passato ha giocato al calcio. Di ruolo era portiere e ha indossato le maglie di Cagliari, Olbia, Nuorese, Budoni. E' sopravvissuto alla tragedia e racconta con un filo di voce quegli istanti terribili quando, intorno a mezzogiorno, è crollato un segmento del Ponte Morandi di Genova. Le sue parole mettono i brividi, sono rotte dall'emozione. Prende fiato, chiude gli occhi, scuote la testa, tira un sospiro e ai microfoni di Sky Tg24 trova la forza per testimoniare cosa è successo in quei momenti terribili. Nella foto si vede la sua auto completamente distrutta dopo un volo di 30 metri, l'ex calciatore è riuscito a uscire con le sue gambe dalla sua vettura.
La carreggiata è franata e ha inghiottito ogni cosa, le vite delle oltre 30 persone morte in quella sciagura capitata sul tratto dell'Autostrada A10. La sua auto – viaggiava da solo – ha fatto un volo di 30 metri dalla struttura collassata ma lui è riuscito a salvarsi.
Prima ho sentito un rumore, poi è crollato tutto. Sono un miracolato – ha ammesso durante l'intervista al telefono -. Stavo andando a Genova e in quel momento mi trovavo sul ponte. Ho avvertito una specie di boato poi è stato terribile… Trenta metri di volo e l'auto si è incastrata tra le colonne e le macerie. E' incredibile… ne sono uscito vivo non ho riportato un graffio.
La carriera di calciatore lo ha portato solo a sfiorare la ribalta nazionale, Davide Capello è arrivato anche a vestire la maglia della nazionale Under 20. Poi la vita l'ha portato a fare altro, a salvare le vite degli altri. La sua l'ha presa in custodia la buona sorte che lo ha aiutato quando tutto sembrava perduto.
Non era certo la prima volta che percorrevo quella strada – ha aggiunto Capello -. E' una delle più trafficate d'Italia. Ho visto la strada sprofondare, è stato uno spavento enorme. E ancora non mi capacito di come la mia macchina non sia stata schiacciata.