video suggerito
video suggerito

Croazia-Serbia, partita ad alta tensione

Piano di sicurezza militare per la gara valida per le qualificazioni ai Mondiali 2014. E’ il primo incontro fra le nazionali dei rispettivi Paesi indipendenti, dopo il conflitto nei Balcani (dal 1991 al 1995) e la disgregazione della ex Jugoslavia.
A cura di Maurizio De Santis
7 CONDIVISIONI
tifosi della croazia

Tensione, paura e un piano di sicurezza militare fanno parte del prologo del match tra Croazia e Serbia, gara valida per le qualificazioni ai Mondiali in Brasile 2014 e in programma a Zagabria oggi (ore 18). Una partita considerata ad alto rischio incidenti, a causa degli eventi bellici e della lunga scia di sangue e rancore che ha infiammato la Guerra del Balcani negli Anni Novanta. Da allora è il primo incontro fra le nazionali dei rispettivi Paesi indipendenti, dopo il conflitto (dal 1991 al 1995) e la disgregazione della ex Jugoslavia di Tito. Attesa e grande preoccupazione a Zagabria: nonostante da ambo le parti siano arrivati messaggi distensivi, le rispettive Federazioni hanno vietato la trasferta ai propri tifosi per le due sfide. Mihajlovic (ex Lazio e Inter, ora sulla panchina della Serbia) si gioca tutto dal punto di vista delle qualificazioni: un'eventuale sconfitta, sommata a una vittoria del Belgio in Macedonia, taglierebbe fuori definitivamente la Serbia dalla corsa al Mondiale.

Mihajlovic ‘non gradito'. Il ct croato, Igor Stimac, ha rivolto un appello ai tifosi affinché sostengano la propria squadra senza cori ostili e di contenuto razzista contro i serbi. La polizia ha già fatto sapere che è pronta a sospendere la gara di fronte a episodi del genere. Ma un'organizzazione ultranazionalista dell'estrema destra croata (Hsp) ha chiesto alla procura di proclamare ‘persona non grata' Sinisa Mihajlovic, tacciato d'essere stato amico di ‘Arkan' (al secolo Zeljko Raznatovic), capo delle formazioni paramilitari attive durante i conflitti armati nei Balcani. Il tecnico serbo è nato nella comunità di Vukovar, città croata al confine con la Serbia, definita ‘città martire' dai croati e simbolo della resistenza nella guerra di indipendenza contro Belgrado.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views