Croazia-Italia: gara a porte chiuse ma sul campo spunta una svastica
Incredibile ma vero: Croazia-Italia, valida per le qualificazioni europee, si è disputata a porte chiuse a causa della squalifica dei tifosi croati, fermati dall'UEFA per cori razzisti puniti con un match casalingo senza spettatori ma qualcuno è riuscito comunque a lasciare il ‘segno' della propria stupidità. Con una svastica ricavata tagliando il manto erboso sulla mediana. Il tutto è avvenuto prima della gara giocata in clima surreale che la Commissione Disciplinare, Etica e di Controllo della Uefa, ha deciso di applicare lo scorso aprile punendo i croati per il comportamento razzista dei tifosi nella gara con la Norvegia del 28 marzo, vinta 5-1. Il tutto per ricordare la lotta al razzismo del massimo organismo calcistico continentale in una campagna di tolleranza zero verso tali atteggiamenti.
Inchiesta dell'Uefa
La polizia croata ha avviato un'indagine sull'episodio, la Uefa invece aprirà un'inchiesta. La disciplinare europea attende di ricevere dall'arbitro, l'inglese Atkinson, e dal suo delegato, il danese Daamrgard, referto e rapporto. "Esprimo la mia più ferma condanna per la svastica apparsa ieri sull'erba durante la partita tra la Croazia e l'Italia, volendo nel contempo ricordare che i tifosi della nazionale croata sono tra i migliori e più fedeli al mondo – ha ammesso la presidentessa della Croazia, Kolinda Grabar Kitarovic -. E' anche vero che abbiamo un grave problema con gli hooligan il cui scopo è discreditare non solamente il calcio croato, ma anche l'intero Paese".
Se il fatto che qualcuno sia riuscito ad entrare indisturbato sul campo e abbia potuto tagliare l'erba in modo tale da creare il disegno razzista e antisemita, è alquanto grave, ancor di più però appare anche il tardivo intervento dei responsabili croati. Che hanno tolto la svastica solamente all'intervallo della partita, utilizzando prima degli irrigatori, poi aggiungendo sul manto erboso un po' di terra per confondere i segni. Ma tutto è stato segnalato ai commissari UEFA presenti sul terreno di gioco e a questo punto sarà doverosa l'apertura di una inchiesta nei confronti della nazionale croata. E di una tifoseria che non accenna nel placare il proprio odio razzista nei confronti degli altri.
I disordini nel match d'andata a Milano
Già nel match di andata a Milano c'erano stati disordini a causa dei tifosi croati accusati, in particolare, di violenza e minacce nei confronti degli steward, addetti ai controlli dello stadio San Siro di Milano, e di lancio di oggetti pericolosi, come fumogeni. A seguito delle indagini, 17 tifosi croati erano stati arrestati soprattutto per le aggressioni agli steward dello stadio, rendendosi anche protagonisti di un lancio di oggetti, tra cui fumogeni, contro di loro e contro le forze dell'ordine.