Croazia in crisi, esonerato il ct Kovac

Dalla svastica disegnata sul campo all'esonero del commissario tecnico, Niko Kovac. Per la serie, come farsi del male da soli. La Croazia ha toccato l'apice del masochismo con le ultime due gare di qualificazione al prossimo Europeo in Francia: un pareggio, una sconfitta e il licenziamento in tronco dell'allenatore. Quanto basta per mettere a rischio la partecipazione alla rassegna francese, traguardo che sembrava acquisito, ampiamente alla portata della nazionale balcanica e soprattutto da conquistare senza scivolare nei playoff/spareggio. Un crollo verticale di cui nel Gruppo H ha anzitutto beneficiato l'Italia, capolista del girone (con 18 punti), oltre alla Norvegia (seconda, a quota 16). Chi è il successore sulla panchina della Croazia? Il nome non c'è ancora, dalle stanze della federazione fanno sapere che bisognerà aspettare una decina di giorni prima che venga scelto il nuovo ct. Secondo indiscrezioni, il presidente della Federazione croata, Davo Suker, avrebbe puntato i riflettori su Ante Cacic – allenatore del Lokomotiva Zagreb – quale probabile sostituto.
Centottanta minuti tremendi: il pareggio con l'Azerbaijan e la sconfitta in Norvegia hanno rovinato quanto costruito nei mesi scorsi, quando il cammino sembrava tutto in discesa… adesso, invece, la strada è tutta in salita e il terzo posto (con 15 punti) nel raggruppamento diventa l'unica porta per accedere a Francia 2016. Alla base della decisione da parte di Suker ci sarebbe anche dell'altro, ovvero il rapporto logoro con buona parte dei calciatori della nazionale. "Kovac ha un atteggiamento sbagliato, arrogante. E non è accettabile che si comporti così con noi", è l'accusa principale nei suoi confronti. Le parole del capitano, Darijo Srna lasciano trapelare il malessere che serpeggia da tempo: "La colpa di questa situazione? Sicuramente è di tutti… Noi abbiamo dato il 100% anche se quello non era il vero 100%…".