Croazia, il gesto da eroe dell’arbitro Maric: salva la vita ad un giocatore
Spesso messi sotto accusa dai tifosi e dalla stampa, gli arbitri giocano un ruolo fondamentale e delicato in tutte le partite. Sono loro, infatti, che per primi hanno il polso della situazione di ciò che accade in campo: specialmente durante scontri violenti tra giocatori. Esperienza e sangue freddo sono dunque determinanti, così come ha dimostrato di avere Bruno Maric: 42enne fischietto croato.

Durante Cibalia-Istra, partita del secondo turno di coppa di Croazia giocata pochi giorni fa a Vinkovci, il direttore di gara ha avuto la prontezza di riflessi di aiutare un giocatore che, dopo uno scontro di gioco, aveva smesso di respirare. A salvare Filipovic, ci ha pensato proprio l'arbitro che è intervenuto aprendo la bocca al giocatore ed evitando il peggio. Un gesto da eroe che ha ovviamente raccolto consensi in Croazia.
Il brutto episodio di Spalato
"Ho seguito un corso e sapevo cosa fare – ha spiegato l'arbitro nel post gara – ho capito subito la gravità della situazione. Alla fine ci siamo abbracciati e mi ha ringraziato. Queste sono le cose veramente importanti, il resto non conta". Dal suo debutto nel lontano 2006, Bruno Maric ha arbitrato diverse partite nel suo paese. Oltre a quella tra Cibalia e Istra, il fischietto croato di certo non potrà dimenticare quella dell'ottobre del 2016 tra Hajduk e Dinamo Zagabria.
Al termine di quei novanta minuti, Maric fu infatti pestato a sangue dagli ultrà dell'Hajduk mentre era a pranzo a Spalato con alcuni conoscenti. Un episodio da censurare che ha ovviamente fatto il giro del mondo e che ha costretto il direttore di gara al ricovero in ospedale per una commozione cerebrale. "Se non fosse stato per l'intervento dei camerieri e degli altri clienti forse mi avrebbero ucciso", ha dichiarato Maric subito dopo il ricovero.