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Ronaldo rivela: “A mio figlio dicono che il papà non è forte”

Il fuoriclasse portoghese ha parlato della sua vita privata: dal rapporto col figlio a quello col denaro passando per la famiglia. CR7 si è confessato al canale egiziano ONTV e lo ha fatto come mai era successo prima.
A cura di Vito Lamorte
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Il 2016 è stato l'anno perfetto per Cristiano Ronaldo. Il portoghese ha vinto tutto quello che poteva sia con il Real Madrid che con la sua nazionale e spera di potersi ripetere anche nel 2017. Il modo di vivere del fuoriclasse di Funchal potrebbe fare pensare ad una sfera privata molto particolare invece CR7 si è raccontato alla rete egiziana OnTV e ha parlato del rapporto con suo figlio e della sua famiglia.

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CR7 prova ad essere un buon padre, ha parlato del rapporto che ha con il figlio e di quanto può essere difficile per lui rapportarsi con quelli che lo denigrano:

"So che sta per passare dei momenti delicati della propria infanzia. Vivrà momenti difficili perché alcune persone sono invidiose, ma è un bambino felice. A volte qualcuno gli dice che suo papà non è un bravo giocatore, che ce n’è uno più forte, ma sa come reagire. La cosa più importante per me è l'istruzione. Con una buona istruzione i bambini crescono bene".

Ronaldo ha parlato della sua famiglia, del rapporto che ha con loro e di quanto vorrebbe che suo figlio diventi un calciatore come lui:

"Ho una famiglia stupenda. È incredibile avere un figlio che ama così il proprio padre. Mia madre è grande, mia sorella, i miei fratelli, i miei amici, è tutto fantastico. Ovviamente mi piacerebbe se mio figlio diventasse calciatore come me. So che è una grande sfida, che non è facile. Io comunque non ho intenzione di premere. Però spero non faccia il portiere".

Infine il portoghese si è soffermato sulla questione Carlos Tevez, che diventato il giocatore più pagato al mondo dopo il trasferimento in Cina, e sui suoi contratti che gli permettono di essere comunque l'uomo con i maggiori introiti nel mondo del calcio:

"I soldi per me non sono la cosa più importante, ma lo diventano quando finisce la carriera, per la propria indipendenza. Sono felice e mi sento fortunato ad avere due enormi contratti. Questo mi motiva ancora di più per continuare a lavorare duramente per mantenere il mio livello e fare quello che mi piace".

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