Save The Children: Cristiano Ronaldo non ha donato 7 milioni alle popolazioni del Nepal
L'uomo da 55 milioni di euro, il calciatore tra i più pagati al mondo assieme a Lionel Messi, sembra avesse compiuto un bel gesto: Cristiano Ronaldo, Pallone d'Oro portoghese, – come rilanciato dalla rivista sportiva francese ‘So Foot' – non avrebbe messo mano al proprio conto corrente e devoluto 5 milioni di sterline (circa 7 milioni di euro) all'associazione umanitaria Save The Children per offrire sostegno e solidarietà nei confronti del popolo del Nepal squassato dal terremoto. Le immagini e le notizie di quell'immane tragedia non hanno lasciato insensibile il campione del Real Madrid che ha messo al servizio dell'opera umanitaria la propria immagine, diffondendo il messaggio di soccorso attraverso i suoi profili sui social Network: oltre 35 milioni di followers su Twitter, 102 milioni e passa su Facebook.
Senza versare soldi, però. La smentita ufficiale arriva proprio dall'organizzazione umanitaria: "L'ambasciatore globale per Save the Children, Cristiano Ronaldo, ha usato la sua voce e la sua immagine per sensibilizzare l'opinione pubblica verso i problemi che devono affrontare i bambini più deboli e indifesi di tutto il mondo, compresi quelli colpiti da il terremoto in Nepal – si legge nella nota ufficiale –. Le ultime informazioni sulla donazione di Cristiano Ronaldo per l'emergenza in Nepal sono prive di fondamento. Dopo il secondo terremoto, che ha portato ulteriori devastazioni al paese, ringraziamo il calciatore e altre persone influenti per aver fatto da cassa di risonanza all'appello lanciato dal media".
L'attaccante portoghese è diventato ambasciatore per la fame dei bambini e la nutrizione nel 2013, e ha lavorato a stretto contatto con le altre associazioni di beneficenza tra cui Unicef e World Vision. Nel 2008 s'è recato in Indonesia dopo aver visto un ragazzino sopravvissuto dello tsunami indossare una maglietta che recava scritto sul retro il suo nome.
Cristiano Ronaldo, però non è nuovo a donazioni di beneficenza oppure ad azioni che ricordano a tutti come si possa vincere nella vita di tutti giorni anche senza segnare caterve di gol e che la ricchezza, quella esteriore, è nulla se la povertà interiore prende il sopravvento. A marzo del 2014 si offrì di pagare le spese mediche per consentire a un bimbo, Erik Ortiz Cruz, di sottoporsi alle cure necessarie a combattere una displasia corticale (patologia della corteccia cerebrale): una grave forma di malattia, chi ne è affetto può arrivare anche ad essere in preda a 30 attacchi epilettici giornalieri. La madre del ragazzino aveva chiesto che CR7 donasse maglietta e scarpini da mettere all'asta per beneficenza. Lui fece molto di più perché ‘non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore' ma un uomo sì.