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Crisi Real Madrid, Zidane: “Esonero? Prima o poi capiterà”

Il tecnico delle mernegues è pronto a farsi da parte senza polemiche qualora la società decidesse il cambio in panchina. La squadra non approccia nel modo giusto le partite, serve una svolta e se dovesse arrivare attraverso l’esonero è pronto ad accettarlo: “Qui ogni giorno imparo qualcosa, sono cosciente della mia grande fortuna”
A cura di Alessio Pediglieri
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Per il Real Madrid il momento è critico. Quattro partite in Liga, quattro pareggi anonimi e ricchi di critiche. Per chi vuole comandare sia in casa che in Europa è troppo poco. E Zinedine Zidane, tecnico delle merengues lo sa perfettamente. Tanto che si sta preparando anche ad una possibile scelta radicale da parte del club: l'esonero. Che se dovesse arrivare , verrà accolto con un sorriso sulle labbra da parte di chi è consapevole delle proprie colpe e dei propri limiti ed è pronto a farsi da parte per il bene di tutti.

Di solito quando c'è aria di ribaltone il clima è pesante, con nuvoloni bassi che promettono tempesta. Sul cielo di Madrid, invece, brilla il sole. Anche per merito di Zidane che – al di là dei continui scivoloni in campo – sta vivendo la sua avventura da tecnico del Real Madrid nel migliore dei modi: come un sogno ad occhi aperti: " Lavorare con questi grandi giocatori mi consente di apprendere qualcosa ogni giorno, e io sono totalmente concentrato alle cose di campo. Non ho paura di essere licenziato, anche perché so che prima o poi succederà. Mi godo fino in fondo il momento, ho avuto un’incredibile opportunità e sono felice di fare ciò che faccio".

Dopotutto una svolta ci deve essere e dovrà arrivare o dai giocatori o dalla società. in questi casi, sotto accusa c'è spesso il tecnico anche se a volte i problemi sono di altra natura, non fisica o di preparazione ma semplicemente mentale: "La cosa più importante è trovare soluzioni ai problemi, e io le troverò. Non è una situazione catastrofica, anche se non dobbiamo sottovalutare nulla”.

La serenità comunque regna sovrana in Zidane che non cerca né alibi né scuse né polemiche: " Abbiamo un gruppo eccezionale, sia quando vinciamo che quando perdiamo, sono tutte brave persone. La cosa che conta di più per me sono gli allenamenti, perfino più delle partite. Non credo sia un problema fisico, ma di approccio alla partita. È qualcosa di psicologico e dobbiamo capire cosa"

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