Napoli, errori fatali: terzo ko di fila. La crisi in 3 punti
Sono bastati 3 tiri in porta e 3 fuori al Besiktas per conquistare la vittoria al San Paolo contro il Napoli. Un 2-3 che arriva a sorpresa, soprattutto dopo che i partenopei di Sarri sono andati al tiro per circa 11 volte nello specchio della porta. Resta il rammarico per il rigore fallito da Insigne sul risultato di 1-2.
Tre gol sul groppone come i motivi della crisi azzurra: errori in difesa, alcune pedine chiave che hanno perso brillantezza, le scelte dell'allenatore nella gestione di un gruppo che – almeno a centrocampo – sembra avere risorse a sufficienza per sopportare il surplus d'impegni. Vediamoli tutti nel dettaglio della sfida.
Le scelte del tecnico
A sorpresa Sarri rivoluziona l’undici iniziale azzurro cambiando radicalmente il volto della squadra, ma restando fedele al suo collaudatissimo 4-3-3. Nuovi interpreti dunque rispetto alla squadra scesa in campo contro la Roma. In difesa Maggio al posto di Hysaj nel ruolo di terzino destro, mentre Chiriches è stato preferito a Maksimovic a fare coppia in difesa con Koulibaly. A centrocampo fuori Allan, nel ruolo di mezzala destra spazio a Zielinski. In attacco Gabbiadini finisce in panca, al suo posto Mertens come “falso nueve” con Callejon e Lorenzo Insigne al suoi fianco. Nel Besiktas di Senol Gunes, il tecnico turco conferma Adriano, Quaresma e Arslan alle spalle dell’unica punta Aboubakar dando fiducia alla squadra tipo che ha portato, nelle ultime 5 gare di campionato, 4 vittorie e 1 solo pareggio (2-2 con il Galatasaray)
Come cambia il 4-3-3 con i nuovi interpreti
Con i nuovi interpreti scelti, Sarri, con Maggio ben saldo a destra, ha voluto limitare le sortite offensive di giocatori imprevedibili sulle fasce come Quaresma e l’ex Barça Adriano. Chiriches invece, è una garanzia per Sarri che, in attesa di Albiol (fuori per infortunio) e di Maksimovic, non ancora entrato nel sistema di gioco del tecnico toscano, sceglie il rumeno, capace di garantire maggiore sicurezza di fianco a Koulibaly. Con Zielinski, una spina nel fianco, capace di spaccare le fasi piatte del gioco con le sue incursioni. Curioso anche il ruolo di Mertens che non ha dato veri punti di riferimento alla rivedibile difesa turca.
L’analisi del primo tempo
Il Besiktas si presenta con un 4-2-3-1, mentre il Napoli, con il suo classico 4-3-3 sembra subito voler chiudere la pratica del match in diverse occasioni. Al 15’ però, al primo affondo del Besiktas, un’incursione a destra di Quaresma permette al portoghese di mettere una palla in area di rigore su cui si fionda dal lato opposto Adriano che insacca la rete dello 0-1. Colpevole in questo caso Maggio che si è fatto sorprendere alle spalle dall’autore del gol. Immediata la reazione del Napoli che, dopo diverse occasioni fallite, trova il pari al 30’con Mertens che, servito in area su passaggio basso da destra di Callejon, realizza il momentaneo 1-1. Ma dopo 8 minuti Aboubakar, su “assist” di Jorginho, porta di nuovo in vantaggio i turchi.
Il gioco con Mertens punta
Mertens garantisce quell’imprevedibilità che probabilmente Gabbiadini non avrebbe potuto dare, sia per doti tecniche, ma soprattutto fisiche. Una posizione che costringe ad annullare completamente i cross dalle fasce, consentendo però agli esterni di poter svariare con i tagli da posizione laterale ed accentrarsi verso la porta grazie alle verticalizzazioni dei centrocampisti.
L’errore di Jorginho e l'incertezza di Reina
Al 38’ l’italo-brasiliano ripete lo stesso errore già visto nell’ultima gara di Champions giocata al San Paolo contro il Benfica, servendo involontariamente Aboubakar, nel tentativo di passare la palla ai centrali di difesa, consegnandogli praticamente su un piatto il gol dell’1-2. Il fatto di soffrire probabilmente la presenza del nuovo acquisto Diawara, che Sarri ha fatto esordire proprio contro il Besiktas, sta forse caratterizzando in negativo le prestazioni dell’ex Verona che appare distratto e poco sereno. Da sottolineare poi l’ennesima disattenzione di Reina che, dopo il regalo di Jorginho per il gol dell’1-2, non è sembrato proprio irresistibile sul tiro (debole) di Aboubakar.
Una ripresa tutta in salita
Il rigore fallito da Insigne è il preludio di una ripresa che poteva cambiare subito il volto della gara ma che a causa dell’errore del fantasista napoletano(rigore parato da Fabri), ha costretto Sarri a dover cambiare qualcosa dal punto di vista degli interpreti. Al 64’ fuori(fra i fischi) il bomber di Frattamaggiore e dentro Gabbiadini come punta centrale nel tridente con Mertens a sinistra e Callejon a destra.
Secondo calcio di rigore per il Napoli
Come nelle favole più belle, al 66’, ecco la palla dell’immediato riscatto per i partenopei, sul dischetto Manolo Gabbiadini, che segna, pareggia i conti e conquista di nuovo il pubblico del Napoli che osanna l’attaccante bergamasco.
Gunes corre ai ripari
Dopo il pareggio del Napoli, il tecnico del Besiktas decide di cambiare. Il pareggio degli azzurri dà nuovamente forza e coraggio ai padroni di casa pronti a portarsi a casa l’intera posta in palio. Fuori quindi Adriano e dentro l’ex Inler (applauditissimo dal San Paolo). Gunes decide di mettere muscoli e quantità al centrocampo. Con l’ingresso dello svizzero, Quaresma passa a sinistra e Uysal va a destra.
Gabbiadini cambia il volto del Napoli
Dopo un primo tempo “sperimentale” con Mertens “falso nueve”, l’ingresso di Gabbiadini restituisce nuovamente al Napoli la consapevolezza di poter contare su un riferimento centrale stabile capace anche di sfruttare gli inserimenti degli esterni. Oltre alla traversa e al conseguente gol in rovesciata annullato per fuorigioco a Gabbiadini, è Mertens a sfiorare prima il 3-2 con un sinistro che termina di poco a lato alla sinistra del portiere turco e poi Callejon con un destro a incrociare che però non impensierisce Fabri.
Che succede a Insigne?
Fiducia, brillantezza, serenità. Tre parole chiave per spiegare il momento nero di Lorenzo Insigne: suo l'errore, pesantissimo, commesso su rigore; sue le lacrime al termine del match che ha segnato la terza sconfitta consecutiva degli azzurri tra coppa e campionato. Persa la Nazionale perché Ventura non lo ritiene adatto al suo gioco, la sua luce s'è spenta anche in azzurro. E lui è finito nel cono d'ombra delle polemiche scaturite dal chiacchiericcio sul rinnovo del contratto. L'avvio di stagione deludente è tutto nelle cifre: 11 gare giocate, zero gol, 621 minuti e appena 4 assist.
Allan e Diawara, energie fresche e grinta
Sarri, forse convinto dall’errore di Jorginho, decide di far entrare a centrocampo, in posizione centrale, l’ex Bologna proprio al posto del brasiliano. Il suo ingresso garantisce una fisicità maggiore rispetto al primo tempo, ma soprattutto grande grinta alla squadra anche dopo l’ingresso in campo di Allan al posto di Zielinski.
Il 2-3 di Aboubakar
Nel momento migliore degli azzurri, arriva però il terzo gol del Besiktas ancora con Aboubakar, a secco in questa stagione, ma che al San Paolo realizza addirittura una doppietta. Da una punizione battuta da sinistra da parte di Quaresma, in mischia di testa, svetta proprio la punta della squadra turca che, complice anche un’altra incertezza di Reina, rimasto inspiegabilmente fra i pali evitando l’uscita, colpisce di testa realizzando il gol del definitivo 2-3.