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Crisi Napoli, dopo la sconfitta con il Bologna sfuriata di Insigne con i compagni

Lorenzo Insigne, insieme ad una parte della squadra, si è provato a scusare con i propri tifosi dopo la sconfitta contro il Bologna. Il capitano, poi, è rientrato negli spogliatoi dove si è confrontato duramente con i compagni: il tempo è scaduto, la stagione compromessa. Serve una svolta: forse un ritiro volontario in vista dell’Udinese.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dopo la sconfitta e i fischi arrivati dal San Paolo, Lorenzo Insigne ha strigliato la squadra negli spogliatoi. Uno sfogo da capitano e da leader del gruppo, spesso indicato come il ‘capo rivolta', il primo sulla lista dei ‘ribelli'. Ma anche il giocatore che, con la fascia al braccio, dopo il 90′ che ha visto il Napoli soccombere ancora una volta non è scappato nella pancia dello stadio ma è rimasto sul campo, a scusarsi in prima persona con il proprio pubblico.

La crisi della squadra è manifesta e certificata dagli ultimi risultati che relega ancora una volta il Napoli a svolgere una stagione da comprimari, guardando altri giocarsi ciò che conta. Dopo il braccio di ferro con la società, dopo i chiarimenti, dopo l'armistizio forzato, si pretendeva (e ci si aspettava) anche la risposta di orgoglio e carattere dal campo. Non è arrivata e per questo – scrive il Corriere dello Sport – negli spogliatoi è arrivato il confronto.

Insigne e altri giocatori in campo a scusarsi con i tifosi

Nessuno ne ha parlato, poco o nulla è fuoriuscito dalle quattro mura del San Paolo ma le voci corrono e narrano di un Insigne stanco di essere etichettato come il colpevole di qualsiasi cosa. Insieme a lui, sul campo a scusarsi c'erano altri: Mertens, Maksimovic, Di Lorenzo, Koulibaly, Younes, Zielinski e Llorente. Vecchi e nuovi, ultimi arrivati e vecchie conoscenze. A indicare che il gruppo c'è ma qualcosa manca ancora.

Gli scenari: ritiro volontario della squadra

Dunque, in attesa del confronto diretto con Carlo Ancelotti previsto per questo pomeriggio con il riposo del post gara annullato dal tecnico, i giocatori si sono già guardati in faccia tra loro e – probabilmente – chiariti. L'aria resta tesa, pesante, c'è chi anticipa la scelta del gruppo di andare volontariamente in ritiro. Lo si farebbe da metà settimana in poi per preparare la sfida all'Udinese. Forse, anche in risposta alle domande che pretenderà Ancelotti, anch'egli stanco di dover fare da paciere quando la concentrazione dev'essere altrove. Intanto, la notizia c'è: anche capitan Insigne ha capito che il tempo è scaduto. Non si può proseguire oltre su questi binari.

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