Crisi Milan, Gattuso: “Ho la coscienza pulita”. Ringhio rischia l’esonero, ma chi arriva?
Quattro partite senza segnare. Non accadeva dal 1984, 34 anni fa in panchina c'era Niels Liedholm. Basta questo dato per fotografare il momento difficile che sta attraversando il Milan e in particolare l'attacco. Higuain ha sprecato un'ottima occasione nel finale, Cutrone non è mai riuscito a essere incisivo. Per fortuna che Donnarumma ha fatto un mezzo miracolo nel recupero e che la Var ha detto alla rete di Ciano. Il pareggio (0-0) in Ciociari complica la situazione di classifica: è un assist per la Lazio (quarta) e al tempo stesso per le formazioni alle spalle, compresa quella Roma che ancora confida nel gap ristretto per agganciare la zona Champions.
Quando ti arrivano 3, 4 palle gol devi aver la fortuna di buttarle dentro – ha ammesso Gattuso a Sky -. Ne abbiamo avuto 3/4 limpide e le abbiamo sbagliate. Le colpe le abbiamo tutti quanti.
Torino, Bologna, Fiorentina e adesso Frosinone. Quattro tappe del calvario milanista, 379 minuti senza alzare le braccia al cielo e con l'urlo strozzato in gola: quando addirittura Castillejo ha centrato il palo allo ‘Stirpe' per Gattuso deve essere stato il segnale della maledizione che sembra aver avviluppato il diavolo, a cominciare da Cutrone (golden boy nella scorsa stagione, polveri bagnate quest'anno) fino al Pipita. E' lui il principale imputato della situazione, non foss'altro per le cifre (9.5 milioni netti d'ingaggio e prestito da 18 milioni) e per le aspettative che ne avevano accompagnato l'arrivo a Milanello.
Qual è stato l'ultimo gol segnato dal Milan? Il rigore di Kessié contro il Parma, che coincide anche con l'ultima vittoria di Gattuso. Nella storia recente dei rossoneri per trovare un filotto così negativo bisogno avvolgere il nastro e tornare fino alla stagione 1984/1985 (Torino, Avellino, Sampdoria e Hellas Verona).
Gattuso in bilico, chi arriva? Col Milan scivolato fuori dalla zona Champions e una gara che manca all'appello prima della sosta si fanno insistenti le voci sul futuro di Gattuso. Il neo amministratore delegato, Ivan Gazidis, sta valutando con attenzione la situazione e nel frattempo s'infoltisce la ridda di nomi sui possibili sostituti: da Donadoni e Wenger (ipotesi poco praticabile) oppure Paulo Sousa e Guidolin.
Fa parte del gioco, sono l'allenatore – ha concluso Gattuso -. Adesso devo cercare di capire perché abbiamo giocato così il primo tempo, ho qualcosa da rimproverarmi ma la coscienza è pulita.