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Coulibaly: dall’arrivo con il barcone in Italia, alla maglia dell’Inter

La storia del centrocampista senegalese è da brividi. A soli 18 anni, dopo aver esordito in Serie A, nell’ultima stagione, con la maglia del Pescara, ora sarebbe vicinissimo all’Inter. Mamadou Coulibaly, ha superato l’infinito viaggio sul barcone attraversando il mare per raggiungere il sogno di diventare un grande calciatore.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Gli sbarchi di migranti in Italia sono da record e il numero degli extracomunitari giunti dal mare nel 2017 ha sfondato il tetto dei 50mila. Non rallenta dunque il flusso di arrivi sulle coste italiane. Cifre impressionanti, tanto che al Viminale ci si prepara all’ennesima grande maxiaccoglienza. I disagi e le tragedie a largo delle coste siciliane dove spesso i barconi non raggiungono la riva, costata già la vita a migliaia di persone.

Storie di mare che però spesso sono in grado anche di raccontarci un lieto fine. Come la trasformazione della vita del giovane Mamadou Coulibaly. Nazionalità senegalese, 18 anni, il giovane centrocampista del Pescara è partito dal suo Paese in uno di questi cosiddetti viaggi della speranza per cercare una vita migliore in Italia. Oggi, dopo essersi consacrato al Pescara, sembrerebbe vicinissimo alla firma con l’Inter.

Il cammino verso l’Italia

Mamadou è arrivato in Europa con un barcone, assieme a moltissimi altri ragazzi che come lui, avevano il sogno di cambiare vita. Il padre è un insegnante di educazione fisica che però, paradossalmente, non voleva che suo figlio facesse il calciatore. Ma Mamadou è andato avanti per la sua strada consapevole di poter dare molto al calcio. “Ho avuto tanta paura, non sapevo nuotare”.

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Tanti sacrifici e la consapevolezza che il coraggio di attraversare il mare e raggiungere le coste italiane sano e salvo, sarebbero stati il pass per una vita migliore. Si trasferì prima in Francia da una zia, poi in Italia, a Livorno, dove, non riuscì a fare molto. Decise così di andare a Pescara.

La casa famiglia e il primo approccio con il calcio

L’arrivo in Abruzzo fu decisamente diverso rispetto a ciò che era stata la sua permanenza in Toscana. Fu accolto da una casa-famiglia a Montepagano, una frazione di Roseto, vicino Teramo. Era la stessa cosa-famiglia dove fu ospitato l’attaccante della Fiorentina Babacar.

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Un segno del destino? Pare proprio di si. Lì Coulibaly fu aiutato tanto. Non aveva i documenti, non aveva niente e furono proprio loro a ridargli una vita e a prendersi cura di lui. “In Italia ho dormito anche fuori tre giorni, al campo sportivo di Roseto”. Ha sostenuto provini anche con il Sassuolo e il Cesena, ma forse per loro ancora non era pronto per poter affrontare il calcio professionistico.

La fiducia del Pescara

Mamadou non si perse d’animo e continuò il suo cammino e la sua speranza di giocare nel calcio professionistico. Fu proprio in una delle tante partite organizzate dalla casa-famiglia che lo accoglieva, che Coulibaly fu notato da alcuni osservatori del Pescara. Fu chiesto un permesso speciale per poterlo testare e farlo allenare con la squadra durante la settimana. La società non aveva dubbi, era un calciatore da dover prendere assolutamente. Dopo i soliti problemi della burocrazia italiana, il club abruzzese annunciò il suo acquisto, consapevole che da lì a poco, quel calciatore, si sarebbe fatto conoscere nel panorama calcistico italiano.

L’esordio in Serie A

Fu aggregato prima alla squadra Primavera dove si mise subito in mostra grazie alle sue doti tecniche e all’ottimo tocco di palla che l’hanno sempre caratterizzato. Due presenze con i ragazzi della squadra abruzzese prima dell’approdo in Prima Squadra. Prima con Oddo e poi con Zeman in panchina. Ha fatto il suo esordio contro l’Atalanta dove subito si capì che quel ragazzo avrebbe potuto fare le fortune della squadra del delfino.

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Donato Di Campli, agente suo e di Verratti, al termine della gara confermò: "Per me, è come Pogba. I movimenti sono quelli, il livello di gioco ovviamente no, ma a guardarlo si capisce: Coulibaly ha decisamente qualcosa. Ha giocato semplice, come i giocatori esperti, e ha sbagliato poco”. Da lì a poco poi, ha potuto anche giocare contro la sua squadra del cuore, il Milan. E chi l’avrebbe mai detto. Il prossimo anno potrebbe anche giocare il derby vestendo però la maglia nerazzurra.

E adesso il grande salto: l’Inter

I genitori hanno assistito alla sua partita facendo una colletta per poterlo guardare in tv e lui li ha ripagati sempre con prestazioni impeccabili. Con l’obiettivo di seguire le orme del suo idolo Yaya Toure, inseguendo il sogno di giocare un giorno con la maglia della Nazionale del Senegal, Coulibaly oggi ha tantissimo mercato. Dopo 9 presenze nel massimo campionato italiano, Mamadou, quel ragazzo venuto con il barcone in Italia per diventare un calciatore, oggi sembrerebbe vicinissimo all’Inter.

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La società nerazzurra, sull’onda di quanto di buono fatto dalla Juventus in passato, che da qualche anno acquista giovani per poi farli crescere e tenerli pronti per il futuro, dopo gli acquisti di Pellegri e Salcedo dal Genoa, sta pensando di portare alla Pinetina anche Mamadou. Già è stato trovato l’accordo fra le due società, manca solo quello con il calciatore. Coulibaly, il ragazzo che inseguiva il sogno di giocare a pallone sognando un giorno di calpestare l’erba di “San Siro”.

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