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Cosa succede a Gonzalo Higuain? I numeri della crisi del Pipita

La crisi dell’argentino è un fardello per le ambizioni da Champions del Milan. Il Pipita segna ogni 203.6 minuti, ha una percentuale realizzativa bassa (17%) a fronte di 29 tiri totali effettuati (di cui 15 nello specchio della porta), è fermo a quota 5 centri (4 di destro, 1 di sinistro, tutti da dentro l’area di rigore) in classifica marcatori.
A cura di Maurizio De Santis
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I numeri. Valgono più di mille credenze sulla maledizione del numero 9 al Milan. I numeri inchiodano Gonzalo Higuain (e la squadra) alle proprie responsabilità: in campionato l'argentino non segna da 7 partite, l'ultimo acuto risale al 28 ottobre scorso contro la Sampdoria. Da allora è iniziata la crisi dell'attaccante culminata con l'espulsione contro la Juventus e i 2 turni di squalifica. Del resto, basta dare un'occhiata alle statistiche sul rendimento: il Pipita segna ogni 203.6 minuti, ha una percentuale realizzativa bassa (17%) a fronte di 29 tiri totali effettuati (di cui 15 nello specchio della porta), è fermo a quota 5 centri (4 di destro, 1 di sinistro, tutti da dentro l'area di rigore) in classifica marcatori.

La valutazione del momento è ancora più negativa se si allarga lo spettro all'Europa League: 2 gol che si perdono nella notte dei tempi (20 settembre al Dudelange, 4 ottobre all'Olympiakos) e hanno pesato sull'eliminazione del Milan dalla Coppa. E rischiano di pesare anche sulla possibilità di chiudere al quarto posto e conquistare la qualificazione in Champions alla luce del pareggio (0-0) a Bologna. "Gli abbiamo fatto il solletico", ha ammesso Gattuso dopo il posticipo di martedì sera alludendo anche l'incapacità della propria squadra di essere pungente, pericolosa abbastanza da mettere in ambasce la difesa rossoblù.

Il rendimento di Gonzalo Higuain in campionato (fonte Transfermarkt)
Il rendimento di Gonzalo Higuain in campionato (fonte Transfermarkt)

C'è ancora un altro numero impietoso per l'argentino e questa volta deriva dal raffronto con l'attuale capocannoniere, Piatek. Il bomber polacco del Genoa, al suo primo anno in Serie A, è a quota 12 gol (uno in più di Cristiano Ronaldo) ma è costato appena 4 milioni di euro ai liguri che – in caso di cessione a fine stagione – possono ricavare una plusvalenza notevole. Differente la situazione di Higuain: perché scattasse il prestito con diritto di riscatto nell'estate scorsa il Milan ha versato 18 milioni nelle casse della Juventus e, se vorrà esercitare l'opzione di acquisto, dovrà pagarne altri 36.

Altro dato, la notevole differenza di stipendio: la punta del Grifone percepisce un ingaggio da 450 mila euro a fronte dei 9.5 milioni di euro guadagnati dal Pipita. Cifra elevatissima e trend di rendimento fanno sì che la posizione dell'argentino sia in discussione: la necessità di tenere i conti in ordine (la Uefa ha imposto il pareggio di bilancio entro il 2021) e le strategie di mercato sembrano collidere con l'opportunità di confermare un investimento così importante. Sempre che non arrivi la Champions. Sempre che Gonzalo Higuain non si renda protagonista di una finale di stagione da bomber vero, da trascinatore. In quel caso sarebbe difficile davvero privarsi di un attaccante come lui.

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