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Coronavirus Svizzera, il Sion riduce gli ingaggi, in 9 protestano: licenziati

La società svizzera ha richiesto la riduzione al 70% degli stipendi dei suoi calciatori utilizzando la disoccupazione parziale: “Le nostre entrate stanno riducendosi a zero” ha detto il presidente. In 9 hanno protestato: licenziati in tronco. Tra questi, Doumbia (ex Roma), Kasami (ex Lazio) e Djourou (ex Spal)
A cura di Alessio Pediglieri
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Tempi duri anche i calciatori ai tempi del Coronavirus. Mentre in Italia si sta solamente discutendo l'ipotesi di mettere mano ai portafogli dei giocatori, altrove, le società sono già corse alle vie di fatto. In Francia, un manipolo di club tra cui il Lione, avversario di Champions League della Juventus, hanno provveduto a mettere alla cassa integrazione parziale diversi giocatori (con uno stipendio che sarà pari al 70%). E anche in Svizzera si registra un caso, il Sion, che ha provveduto con la riduzione degli stipendi di tutta la rosa.

Ma la notizia è un'altra: nove giocatori del club sono stati allontanati, licenziati in tronco. Perché erano in disaccordo con il provvedimento della società che è corsa ai ripari per limitare le perdite visto il blocco totale di tutto il calcio elvetico a tempo indeterminato. Tra i giocatori ci sono anche due vecchie conoscenze del calcio romano, Doumbia ex Roma e Kasami ex Lazio e Djourou ex Spal.

Tutti i calciatori licenziati in tronco

Il presidente del Sion,Christian Constantin ha utilizzato il classico pugno di ferro per far fronte ad una situazione che ben presto sarebbe divenuta insostenibile per le finanze della società: con una lettera ha informato i propri calciatori della riduzione degli ingaggi, ma nei nove casi in cui non ha ricevuto risposta affermativa, è andato oltre, licenziando in tronco nove giocatori: Pajtim Kasami, Johan Djourou , Alex Song, Ermir Lenjani, Xavier Kouassi, Seydou Doumbia, Mickael Facchinetti, Christian Zock e Birama Ndoye.

Il contenzioso legale

Adesso si prevede un contenzioso per vie legali. I giocatori, sembra, avrebbero prima voluto verificare le condizioni della richiesta del club che ha preteso una risposta immediata. Da qui, il braccio di ferro: "Le nostre entrate si stanno riducendo a zero", si è difeso il presidente del Sion, ma i calciatori si sarebbero già rivolti all'assocalciatori svizzera che avrebbe considerato ‘abusivi' i licenziamenti e quindi senza valido motivo.

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