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Coraggio, Balotelli, il meglio è passato

Un giovane di 25 anni quotato come vecchio, alla stregua della paccottiglia che nessuno butta (perché non si sa mai) ma a nessuno è veramente utile. Il Milan prende Balotelli solo perché a costo zero, quanto valga il suo orgoglio lo dirà solo il campo.
A cura di Maurizio De Santis
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Mario Balotelli torna ancora una volta in Italia: Inter, Manchester City, Milan, Liverpool, di nuovo Milan
Mario Balotelli torna ancora una volta in Italia: Inter, Manchester City, Milan, Liverpool, di nuovo Milan

Cosa fareste se, col minimo sforzo economico e a costo quasi zero, vi offrissero un calciatore dall'enorme potenziale tecnico ma un po' appannato? Cosa fareste se vi dicessero che potete tenerlo per una stagione e poi rispedirlo al mittente senza colpo ferire e alcun obbligo da onorare? Mario Balotelli al Milan c'è finito solo per questo: costa nulla, è un rischio controllato (c'è Mihajlovic a tenerlo a bada), il richiamo dell'Azzurro può essere uno stimolo nella stagione che porta all'Europeo in Francia, nel bene e nel male catalizza sempre l'attenzione dei media su di sé, può essere una risorsa preziosa in chiave scudetto/Champions e, soprattutto, fa brand.

Che tristezza, però: un giovane di 25 anni quotato come un vecchio, alla stregua della paccottiglia che nessuno butta (perché non si sa mai) ma a nessuno è veramente utile. Che rabbia assistere a tanto spreco di occasioni e di talento. E che noia al solo pensiero che il corredo accessorio di baffi, sbuffi, creste, promesse mai mantenute rischia di prendere ancora una volta il sopravvento su tutto. Balotelli è tornato in Italia, è la seconda volta nel giro di un paio di anni: sbarcò dall'Inghilterra in pompa magna, andò via tra i fischi e il rimpianto del suo agente – Raiola – che maledì il giorno in cui pensò di riportarlo in Serie A.

Inter, Manchester City, Milan, Liverpool, poi di nuovo Milan. La carriera di Balotelli è stata sempre scandita ‘dai giri immensi' che fanno ‘certi amori', dice Galliani che si prepara a (ri)accogliere quel fenomeno di Mario, selvaggio e sentimentale, ex mela marcia (così lo definì il presidente Berlusconi), eterna promessa, genio incompreso, ragazzo prodigio che ha pagato (e paga) sulla propria pelle quelle che ‘certe notti somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai'; quelle che ‘certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi'. Dipende tutto da lui, oggi come sempre: finora ha perso il bene più prezioso per un ragazzo, il tempo che nessuno mai restituirà a quelli che ‘certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai'. Coraggio, Balotelli, il meglio è passato. ‘Ci vediamo da Mario prima o poi'.

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