Coppa Italia, poker della Lazio al Genoa: ai quarti c’è l’Inter
La Lazio batte il Genoa per 4-2 nella gara degli ottavi di finale della Tim Cup e si qualifica per il turno successivo. Gara gradevole all'Olimpico con gli uomini di Inzaghi che, dopo aver trovato il doppio vantaggio, si fanno recuperare ma nella ripresa riescono ad avere la meglio sui rossoblù. Ciro Immobile e Sergei Milinkovic-Savic le carte viventi per i biancocelesti che ora affronteranno l'Inter a San Siro nei quarti di finale della "manifestazione della coccarda".
Simone Inzaghi cambia modulo (da 3-5-2 a 4-3-3) e fa turnover rispetto alla gara di campionato contro l'Atalanta: in difesa fuori Radu, de Vrij e Bastos per Patric, Hoedt, Wallace e Lukaku; a centrocampo conferma per Biglia, Parolo e Lulic mentre nel tridente rientra Djordjevic affiancato da Felipe Anderson e Lombardi. In porta gioca Strakosha. Ivan Juric cambia quattro uomini dalla disfatta di Cagliari: Orban per Izzo, Lazovic per Edenilson, Pinilla per Simeone e Pandev per Cataldi, con Rigoni che retrocede a centrocampo.
Primo tempo. Gara che ha un buon ritmo fin da subito con la Lazio che prova a costruire da dietro e il Genoa che cerca il recupero di palla nella sua metà campo per ripartire in contropiede. La squadra di Juric si propone molto bene sulla fascia destra dove Lazovic, aiutato da Pandev, mette in difficoltà Lukaku. Al minuto 20 la Lazio passa in vantaggio con una rete di Filip Djordjevic che batte Lamanna con un tiro sotto la traversa. Immobile la difesa genoana che, nonostante fosse schierata, prende goal su un tocco in profondità di Anderson. Al 28′ la squadra di Inzaghi potrebbe raddoppiare, in virtù di un rigore fischiato ai biancocelesti per un fallo di Orban su Djordjevic, ma Felipe Anderson calcia debolmente e Lamanna blocca addirittura la conclusione dagli undici metri. La seconda rete non tarda ad arrivare: tre minuti dopo Hoedt calcia dai 25 metri e trova l'angolo più remoto della porta rossoblù.
Il Genoa, che sembrava spacciato, riesce a rimettere la gara su binari comodi grazie alle reti di Mauricio Pinilla, con un bel tiro all'incrocio dei pali dall'interno dell'area, e Goran Pandev che arpiona un tiro dal limite di Cofie e batte Strakosha per la seconda volta in 4 minuti. Si tratta del quarto goal dell'ex Inter e Napoli in 3 presenze di questa Coppa Italia, che non segna in Serie A da 25 gare. I centrali laziali non sono parsi molto reattivi in entrambe le situazioni che hanno portato al goal gli avversari mentre i rossoblù non si sono disuniti, nonostante l'inerzia della gara non andasse a loro favore, e hanno rimesso in piedi una situazione non semplice.
Secondo tempo. La partita sembra salire di tono nella seconda parte ma dopo pochi minuti il ritmo scende nuovamente. Un sussulto al 66′ quando Ocampos colpisce il palo con un destro potente dal limite dell'area ma a trovare il vantaggio è, nuovamente, la Lazio: Milinkovic-Savic, entrato da poco al posto di Lombardi, approfitta di una respinta maldestra dei centrali rossoblù e batte Lamanna con un destro al volo sul secondo palo. La squadra capitolina trova la quarta rete al 75′ con Ciro Immobile, altro subentrato da poco: l'attaccante della Nazionale italiana trafigge il portiere del Genoa con un destro dal limite e mette la parola "fine" sulla gara. L'ex centravanti del Torino subisce un colpo nel finale di gara ma rientra in campo senza troppi problemi.
Lettura tattica. Più che una lettura tattica, in questa gara si dovrebbe parlare dei singoli. Non c'è stata una grande organizzazione messa in campo dalle due squadre e i cambi di Simone Inzaghi hanno inciso, pesantemente, sul risultato finale. Milinkovic-Savic e Immobile hanno punito la difesa poco attenta del Genoa che ha concesso troppo agli avanti laziali e così la bilancia è diventata più pesante dalla parte dei padroni di casa. Anche le situazioni pericolose della prima frazione sono tutte di marca personale: Djordjevic e Pandev segnano su un'intuizione, mentre Hoedt e Pinilla, in maniera differente, sorprendono i portieri avversari con tiri da lontano. Le sostituzioni, per farla breve, hanno cambiato volto alla gara.