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Coppa d’Africa 2019, Senegal-Tunisia 1-0: Koulibaly vola in finale (ma sarà squalificato)

È il Senegal la prima finalista di questa Coppa d’Africa 2019. La Nazionale di Cissé ha battuto con il punteggio di 1-0 la Tunisia grazie a un autogol di Bronn arrivato nei tempi supplementari dopo lo 0-0 dei 90′ regolamentari. Una gara pazzesca contraddistinta da due rigori falliti per parte. Mané e compagni raggiungono questo traguardo dopo 16 anni. L’unica nota stonata è la squalifica di Koulibaly che era diffidato e dunque salterà la finale.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La prima finalista di questa edizione 2019 della Coppa d’Africa è il Senegal. La squadra allenata da Cissè è riuscita a battere 1-0 la Tunisia dopo una semifinale combattuta e con ben due rigori falliti. I Leoni della Taranga accedono alla sfida per il titolo dopo 16 anni, l'ultima volta fu nel 2002. Decisivo l'autogol di Bronn nel primo tempo supplementare dopo lo 0-0 dei 90′ regolamentari per battere un avversario che comunque si era ben distinto durante tutto il torneo. In campo, i grandi osservati speciali, erano ovviamente il ‘napoletano’ Koulibaly e il campione d’Europa col Liverpool Sadio Manè.

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Il Senegal, in questa Coppa d’Africa, prima della semifinale aveva battuto ai gironi Kenya e Tanzania prima di ripetersi poi contro Uganda e Benin agli ottavi e ai quarti. La Tunisia invece, dopo aver conquistato i gironi a discapito di Angola e Mauritania, ha poi battuto il favorito Ghana e il Madagascar tra ottavi e quarti. Conferma per del 4-3-3 nel modulo iniziale schierato in campo dai due allenatori. Vediamo dunque com’è andata la gara che ha sancito l'accesso del Senegal alla finale. Unica nota stonata la squalifica di Koulibaly, che salterà la sfida finale, ammonito in occasione del rigore fallito di Sassi nel secondo tempo.

Senegal, poche modifiche per Cissè

Un percorso incredibile, fatto di vittorie, buon gioco e soprattutto grinta. Non c’era molto da cambiare nell’11 iniziale del Senegal che ad inizio di questa semifinale, aveva soltanto l’imbarazzo della scelta fra gli uomini a disposizione del ct Cissè. Conferma innanzitutto per il modulo, un 4-3-3 (inizialmente 4-3-3-1) che vede in Koulibaly il suo perno difensivo e da cui nascono tutte le trame per vie verticale.

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Unico cambio in attacco con Diatta scelto al posto dell’ormai ex interista Keita Balde (ma anche di Diagne) nel tridente d’attacco al fianco dell’ex Milan e Torino Niang e del campione d’Europa Manè. Confermatissimo nel ruolo di terzino sinistro Sabaly che sta ben figurando in questa competizione. Intoccabile il centrocampo con Ndiaye a fare da perno centrale a supporto dei tre attaccanti che sono sempre rapidi e veloci con un’abilità netta nel riuscire a cambiare marcia all’azione.

Giresse si affida al genio di Khazri

Il sogno, alla vigilia, era quello di arrivare in finale per poter poi sperare di vincere questo trofeo che manca alla Tunisia da ben 15 anni. Un percorso che ha visto l’incredibile vittoria agli ottavi, ai rigori, contro il Ghana che sulla carta aveva sicuramente qualcosa in più alla squadra di Giresse. Quest’ultimo, che ritrova la sua ex Nazionale allenata qualche anno fa senza trovare troppa fortuna, non cambia il suo modulo, affidandosi a capitan Msakni, con Khenissi e Khazri nel tridente d’attacco attacco.

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Alain Giresse ha iniziato la competizione col 4-2-3-1 passando poi solo dopo al 4-3-3. Un cambio che ha potuto fare solo grazie al rientro del fenomeno Khazri che aveva subito un leggero infortunio alla terza giornata e che rappresenta la vera stella di questa Nazionale tunisina.

Primo tempo di occasioni per il Senegal, ma zero gol

La grande occasione del primo tempo, dopo 25 minuti di studio totale, è arrivata dai piedi di Sabaly. Il numero 12 del Senegal, terzino sinistro di grande corsa, con un'incursione avanzata, è rientrato sul destro tirando a giro e colpendo un clamoroso palo. Un tiro incredibile per questo giocatore cresciuto nel Psg, ma che gioca al Bordeaux, che ha un pò acceso la partita. Da quel momento in poi, infatti, la squadra di Cissè si è accesa e soprattutto a centrocampo ha provato a intensificare la manovra facendo la voce grossa contro il reparto tunisino. Calci piazzati, incursioni dagli esterni e verticalizzazioni per vie centrali, il Senegal c'ha provato per 45′ ma il gol sembrava incredibilmente stregato.

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Niang al 36′ si divora un gol: sempre su assist di Sabaly, di spalle, l'ex Milan s'è girato con porta quasi sguarnita, ma la palla è finita fuori. Soli pochi secondi dopo, un'invenzione di Ndiaye consente a Manè di trovarsi solo davanti al portiere tunisino, l'attaccante del Liverpool lo supera ma incredibilmente la palla calciata dall'attaccante finisce fuori. Insomma, le occasioni per la Nazionale di Cissè sono state tante nella prima frazione con la Tunisia che è sembrata tramortita dal ritmo incessante degli avversari brasi sia in fase offensiva che difensiva, capaci di ripartire velocemente soprattutto sfruttando la corsa in verticale di Mano verso la difesa tunisina. Ma il gol non è arrivato e lo 0-0 di questi 45′, alla fine, sta anche bene ai ragazzi di Giresse.

Nella ripresa Gomis e Hassen parano un rigore a testa

Sembrava che il secondo tempo potesse cominciare con lo stesso ritmo del primo e invece la prima occasione, al rientro in campo dopo l'intervallo, l'ha avuta la Tunisia. Ma nonostante tutto, il Senegal è sempre sembrato superiore in campo e in questa ripresa ha continuato a premere sulle corsie laterali con Sabaly e Savet e si è espressa in maniera ottimale anche per vie centrali grazie alla premiata ditta formata da Ndiaye e Manè con quest'ultimo sempre pronto a correre per vie verticali sfruttando la posizione molto alta di Bronn e Meriah al centro della difesa. Per la Tunisia, l'unico a provarci sempre, senza mollare un attimo, è stato Khenissi che grazie anche alla qualità a centrocampo di Sassi e Skhiri ha provato più volte a sorprendere Gomis.

Già, perché la forza di questa Tunisia stava proprio nella precisione nei tempi di gioco, d'uscita e di manovra che non ha consentito al Senegal di trovare quel gol che forse avrebbe meritato. In questo senso, da sottolineare, anche la capacità del terzino destro tunisino Drager nel riuscire a fermare al meglio gli attacchi dalle corsie laterali. Ma dal 72′ in poi succede l'incredibile. Sul tiro di Sassi, Koulibaly respinge con un braccio in area di rigore (ammonito), per l'arbitro è penalty. Sul dischetto si presenta lo stesso Sassi che però si fa parare il tiro dagli undici metri dal portiere della Spal, Gomis.

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Tutto finito? Per niente. Solo 5′ dopo a rigore risponde rigore. Sarr con una serpentina favolosa viene abbattuto in area. Dagli undici metri si presenta Saivet che incredibilmente sbaglia anche lui facendosi parare in maniera favolosa il tiro da Hassen. Da questo momento in poi le squadre, stremate e anche un pò demoralizzate per i due errori, si sono dirette verso i tempi supplementari che sono stati inevitabili.

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Hassen rovina tutto nei supplementari e il Senegal vola in finale!

Ma Hassen è passato da eroe a colpevole del vantaggio del Senegal. Già, perché la squadra di Cissè, nonostante un inizio dei supplementari abbastanza propositivo da parte della Tunisia, al 99′ s'è trovata in vantaggio in virtù di un autogol. L'uscita a vuoto di Hassen, portiere della Tunisia, su calcio pizzato, ha infatti consentito alla palla di finire sulla schiena dell'incolpevole Bronn per l'1-0 Senegal. Un errore imperdonabile che ha fondamentalmente messo al tappeto, dal punto di vista psicologico, la Nazionale di Giresse, incapace di reagire.

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Nel secondo supplementare, il Senegal, consapevole della stanchezza fisica accumulata e delle difficoltà mentali della Tunisia, ha pensato bene di gestire il risultato e arrivare al triplice fischio che ha sancito l'approdo in finale dopo ben 16 anni.

Ma in una partita del genere pensate che le emozioni fossero finite qui? No, perché solo al 115′ l'arbitro aveva assegnato un calcio di rigore alla Tunisia, salvo poi annullarlo dopo averlo rivisto al Var. Il triplice fischio è stata una liberazione per il Senegal che vola in finale. L'ultima volta fu nel 2002. Unica nota stonata, la squalifica di Koulibaly, ammonito in occasione del rigore del secondo tempo poi fallito dalla Tunisia.

Il tabellino della semifinale

Senegal (4-2-3-1): Gomis; Gassama (101′ Wague), Koulibaly, Kouyaté, Sabaly; Gueye, Ndiaye (81′ Sanè); Diatta (68′ Sarr) , Saivet, Mané; Niang (63′ Diagne).
Ct. Cissè

Tunisia (4-3-3): Hassen; B. Mohamed (82′ Chaalali), Bronn, Meriah, Haddadi; Sassi (105′ Badri), D. Mohamed, Skhiri; Khazri, Khenissi (117′ Chaouat), Msakni (46′ Sliti).
Ct. Giresse

Le due formazioni schierate inizialmente (Sofascore)
Le due formazioni schierate inizialmente (Sofascore)
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