Coppa d’Africa, il Tas riporta in campo il Marocco per le prossime due edizioni

E' un giorno di festa per il movimento calcistico marocchino. Dopo la sanzione della Confederazione Africana di calcio, che nel novembre scorso escluse dalla recente edizione giocata nella Guinea Equatoriale la squadra allenata da Badou Zaki, arriva la revoca di tale sanzione da parte del Tas di Losanna. La squalifica dei "Leoni dell'Atlante" era arrivata in seguito al rifiuto della Federazione marocchina di organizzare l'edizione 2015 per paura del diffondersi del virus dell'Ebola che, nel 2014, si era diffuso in alcuni paesi africani come Guinea , Liberia, Sierra Leone e Nigeria. Preoccupato dalla situazione lo stato marocchino aveva rinforzato la sorveglianza medica negli aeroporti e aveva negato l'autorizzazione ad organizzare il torneo africano. Un rifiuto che la Caf aveva preso male e punito con l'esclusione dell'undici magrebino anche dalle edizioni 2017 e 2019 e con una multa di un milione di dollari la Federazione marocchina.
Il verdetto di Losanna – La decisione presa allora dal Ministro dello Sport marocchino, era arrivata dopo una lunga discussione con la Caf, durata diversi giorni. L'idea iniziale del Marocco era quella di rinviare l'edizione di un anno per dare la possibilità agli organi competenti di assicurarsi che il torneo si fosse giocato in condizione sanitarie sufficientemente regolari. Un'idea figlia del precedente del 2013, quando il torneo venne giocato in Sudafrica e non in Libia, dopo la caduta del regime di Gheddafi e i conseguenti timori per l'ordine pubblico. Di fronte a tale richiesta, però, la Confederazione africana rispose negativamente escludendo il Marocco dal recente torneo vinto dal Ghana, dai due successivi e applicando una multa salata. Grazie alla risposta di poche ore fa del Tas, la squalifica è stata cancellata e la sanzione ridotta notevolmente (da un milione a 50.000 dollari). Una buona notizia per Benatia e compagni che, nelle prossime due edizioni, saranno regolarmente in campo