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Coppa d’Africa 2015: Gervinho, Yaya Touré e Bony portano gli Elefanti in finale

La Costa d’Avorio batte il Congo 3-1 e conquista per la quarta volta la finale della Coppa d’Africa. A segno anche l’attaccante della Roma.
A cura di Maurizio De Santis
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Yaya Touré, Gervinho e Bony. Sono loro i trascinatori della Costa d'Avorio che piega il Congo e conquista l'accesso alla finalissima di Coppa d'Africa. Potenza, quella del colosso della mediana, signore del centrocampo a Manchester (sponda City). Velocità e rapidità d'esecuzione, le caratteristiche dell'attacco che vede la punta della Roma e quella dei Citizens duettare come se giocassero insieme da sempre. Una vittoria costruita a memoria, proverbiale quella degli elefanti (simbolo della nazionale arancio-verde) che macinano gioco e azioni di gol. Ci mettono tempo a carburare, subendo all'inizio la maggiore determinazione degli avversari, poi prendono le misure e il bandolo della matassa.

Là, nel cuore della mediana, il quattro volte Pallone d'oro africano si districa alla sua maniera nella selva di gambe e manate galeotte. Uomo di lotta e di governo, Yaya giganteggia a centrocampo e poi offre un saggio del proprio repertorio quando scaglia una bordata poderosa all'incrocio dei pali. Kidiaba, portiere del Congo, nulla può se non chinarsi in porta a raccogliere la sfera dalla rete. Partita in discesa? No, perché la reazione dei congolesi è rabbiosa, puro istinto e orgoglio si mescolano alla voglia di giocarsi il tutto per tutto contro una delle squadre favorite per il trofeo continentale.

Il pareggio arriva dal dischetto: Mbokani si presenta all'altezza degli undici metri con freddezza e fa gol. Botta e risposta, succede tutto nella prima frazione di gioco. Compreso il raddoppio della Costa d'Avorio che mette il cappello sul match grazie a Bony, lesto ad approfittare di un errore commesso da Makiadi: perfetto l'assist per Gervinho, il 2-1 è servito. Nella ripresa gli ‘Elefanti' hanno il controllo dell'incontro, rischiano poco, non soffrono e piazzano il colpo del ko con Kanon. Quarta finale per gli ivoriani, giunti a novanta minuti dal sogno di alzare la Coppa.

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