Copa Sudamericana alla Chapecoense, la toccante cerimonia
L'Atletico Nacional lo aveva proposto alla Conmebol e la Federazione aveva accolto l'idea del club colombiano: assegnare d'ufficio la Copa Sudamericana alla Chapecoense in segno di grande rispetto e partecipazione emotiva per le vittime scomparse nel disastro aereo avvenuto alla vigilia della gara che il club avrebbe dovuto giocare in Colombia. Correva il 29 novembre, il giorno della Superga brasiliana, del lutto e del dolore, della rabbia e delle lacrime. Durante la notte scorsa, a Luque (in Paraguay) in occasione del sorteggio della Copa Libertadores, la sequenza videoclip ha riportato le immagini a quel drammatico giorno: un video ha ricordato tutti i calciatori rimasti uccisi nell'incidente. Poi è toccato al presidente della ‘Chape', Plinio David De Nes Filho, ricevere il trofeo.

Dalle luci dei riflettori alle tessere del mosaico che combaciano, si tratta dei primi pezzi per la ricostruzione della squadra iniziata con l'arrivo del nuovo allenatore Vagner Mancini: Neto e Alan Ruschel, i due sopravvissuti allo schianto, potrebbero tornare in campo tra sei mesi, una volta guariti dalle feriti e pienamente riabilitati. Quale nuovo compagni di squadra avranno, oltre al difensore Douglas Grolli che ha deciso d'indossare di nuovo la maglia della Chapeconese, altri calciatori.
Si tratta dell’esterno offensivo Dodò (classe ’94), che arriva in prestito gratuito dall’Atletico Mineiro dopo aver trascorso un periodo tra le fila della Figueirense e del portiere Elias. Quest'ultimo, ventenne, arriva alla Chapecoense sempre con la formula del prestito ottenuto dalla Juventude. Due giovani talenti in entrata per porre così le basi per il futuro e uno invece in uscita: la cessione di Hyoran al Palmeiras è stata formalizzata nelle ultime ore.