Copa Mundial o Pantofolo d’Oro, cinque storici modelli di scarpe da calcio
Fra i segreti del successo dei calciatori, oltre ad un’alimentazione corretta, una vita regolare e allenamenti costanti, c’è sicuramente la comodità delle proprie scarpe da calcio. Fondamentali per una giusta postura, per calciare e per correre su qualunque terreno di gioco: sintetico o in erba naturale. Alcuni dei modelli più famosi di scarpette, hanno fatto davvero la storia del calcio mondiale e sono state indossate dai grandi campioni del passato, segnando davvero un’epoca. Scopriamone alcune.
Il top della scarpa: Adidas “Copa Mundial”
Un simbolo di qualità, eleganza e affidabilità per intere generazioni di calciatori. La Copa Mundial è una scarpa che ha segnato la storia del calcio, e che ancora oggi, dopo diversi anni, continua a essere uno dei prodotti meglio riusciti e di maggior successo. La prima edizione risale al 1982, e si tratta dell’ultimo prodotto a cui ha contribuito il fondatore di Adidas, Adi Dassler. Indossata durante tutte le edizioni dei Mondiali degli ultimi 30 anni, è stata icona del calcio moderno. Ad indossarla, sono stati calciatori come Franz Beckenbauer, Michel Platini, Zico e Karl-Heinz Rummenigge. Cucita a mano, leggera, in pelle ed estremamente morbida la Copa Mundial, grazie alla sua la giusta morbidezza garantisce un ottimo tocco di palla mantenendo adeguatamente protetto il piede. L’ampia linguetta può essere tenuta in avanti e lasciata libera, fissata sul dorso del piede con i lacci oppure tirata su fino al collo del piede, legando i lacci alla caviglia. Un modello rivoluzionario, che ancora oggi, detiene il record di scarpa più venduta al mondo.
Nel 1977, la prima scarpa colorata tutta italiana
Prima della rivoluzionaria Copa Mundial però, a sbancare letteralmente sul mercato, fu una delle scarpe più incredibili mai viste prima, soprattutto per la cura data all’estetica: la Diadora colorata. Le scarpe infatti vennero modificate anche dal punto di vista estetico, con un taglio inferiore, che aveva il fine di garantire un maggiore comfort e miglioramenti nella mobilità. Le scarpette diventarono più leggere e la tecnologia portò ad una battaglia tra le varie aziende. Negli anni ‘70 quindi le scarpe da calcio con diversi colori attirarono diversi campioni del calcio internazionale che cominciarono a guardare con occhio diverso la pratica della scarpa da calcio. Non solo più come un oggetto fondamentale per la comodità, ma anche bello da vedere grazie alla sua vasta gamma di colori. Negli anni ’80, dopo la Diadora, saranno l’inglese Umbro, l’altra italiana Lotto e la spagnola Kelme a replicare altri modelli di scarpa da calcio comodi e belli da vedere.
Pantofola d’Oro: storia di un mito intramontabile
Nonostante l’avvento incontrollato ormai di tanti modelli di scarpette presenti sul mercato, i grandi intenditori di calcio o calciatori amanti solo delle comodità della scarpa e che non badano all’estetica, cercando sempre la garanzia del passato. Una di queste garanzie, viene proprio dal cuore della produzione di scarpe italiane: la Regione Marche. Nella città di Ascoli Piceno nacque infatti, nel lontano 1886, l'antica bottega di calzolaio della famiglia Lazzarini. Dopo anni di duro lavoro, nel secondo dopoguerra, quando Emidio ereditò l’attività dal padre, iniziò la storia leggendaria ed imprevedibile di Pantofola d'Oro. In origine, Emidio Lazzarini, praticava la lotta libera e le scarpe usate per questo sport erano inadatte. Così, penso bene di farsele da solo. In breve tempo, accadde l’incredibile, le scarpe furono subito richieste dai suoi colleghi lottatori.
La richiesta aumentava ogni giorno di più e Lazzarini capì che forse quelle scarpe potessero essere adatte anche per altri sport. Decise di contattare la squadra di calcio della sua città: l'Ascoli Calcio. I giocatori iniziarono ad indossare i nuovi scarpini prodotti da Lazzarini ed il successo fu incredibile. In breve tempo, tutte le squadre di calcio italiane indossavano la scarpa di Emidio. Il segreto? Una soletta in morbida pelle di vitello che sostituisce il cuoio usato normalmente dalle altre case produttrici di scarpini da calcio. Il nome nacque invece dalle parole rilasciate all’epoca dal bomber John Charles che nel corso di un’intervista disse: “Questa non è una scarpa, questa è una pantofola, una pantofola d'oro”.
I primi modelli di Adidas “Predator”
Con l’evoluzione del calcio, ad evolversi, sono state anche le scarpe da calcio. Chi ha cominciato a giocare a calcio negli anni '90, avrà sicuramente avuto a che fare con le famosissime Predator. A produrle fu sempre l'azienda Adidas, che alla fine del XX secolo, diventò uno dei marchi principali nella produzione delle scarpe da calcio. Con le Predator infatti aveva conquistato anche i più scettici alzando il livello qualitativo della scarpa, progettando una calzatura che aumentò l'attrito tra il piede e la palla, permettendo quindi di migliorare il controllo di palla e la precisione dei calciatori. Uno dei primi calciatori ad indossare questo tipo di scarpa, fu l’inglese David Beckham che le mostrò in campo per la prima volta al mondo del calcio. A diventare famoso fu soprattutto il modello messo in mostra nel 2002, color rosso e avorio che diede il via poi ad altri straordinari tipi di Predator che hanno continuato a conquistare il mercato delle scarpette da calcio.
L’ultimo modello dal “collo lungo”
Nel corso di questi ultimi anni, stiamo assistendo ad un modello di scarpa davvero strana dal punto di vista dell’estetica, ma che pare particolarmente importante per i cambi di direzioni in campo. Un tipo di scarpa che infatti porta l'aggiunta di una sorta di un calzino incorporato e che permette ai giocatori di acquisire maggiore comfort e praticità. La prima a metterle sul mercato è stata la Nike. Le rivoluzionarie Nike Hypervenom II, da poco in vendita, oltre ad essere una scarpa di moda, sono le scarpe del futuro. I calciatori vengono infatti aiutati nei cambi di direzione e nell'accelerazione. Le cosiddette scarpe del futuro, definite così proprio per il proprio insolito design, sono comunque, paradossalmente, già vecchie. Si, perché la Nike pare abbia già in mente un altro tipo di scarpette, capace di garantire confort, praticità ed eleganza.
Puma, un tributo al gol del secolo dell'ex Pibe
Per celebrare il 30° anniversario della Coppa del Mondo di Messico ’86 e del gol del secolo segnato da Maradona la Puma ha provvide alla ristampa delle scarpe calzate dall'ex Pibe de Oro. Le King indossate dal campione argentino sono un'icona del calcio, reliquie di un'edizione iridata incredibile, affascinante, straordinaria.
E così la Casa produttrice ha deciso di griffare le scarpette con ulteriori elementi: il famoso numero 10 di Maradona ricamato sul tallone e anche sulla parte anteriore a margine di una sorta una sorta di grafico stilizzato che traccia la galoppata, palla al piede, dell'ex asso argentino per segnare il gol del secolo.