Copa America Centenario, suona l’inno del Cile ma in campo c’è l’Uruguay

Allo University of Phoenix Stadium c'è grande attesa per la gara tra Messico e Uruguay. Come dar torto sia ai tifosi che agi osservatori: si tratta di due ottime squadre e con questa partita si chiude la prima giornata del gruppo C. Ci sono molte aspettative su questa partita. Arrivo delle squadre allo stadio, ricevimento, riscaldamento. Tutto si svolge come al solito. Tutto fino all'ingresso in campo dei ventidue e al momento degli inni nazionali. Proprio nel momento in cui dovrebbe partire l'inno uruguagio, nello stadio della capitale dell'Arizona risuona la Canción Nacional che, però, è l'inno del Cile. Invece dell'Himno Nacional de la República Oriental del Uruguay, famoso per il suo verso iniziale, "Orientales, la patria o la tumba" (in italiano, "Orientali, la patria o la tomba"), è partito l'inno composto da Eusebio Lillo e Ramón Carniere . Questa situazione ha creato una certa confusione in tutti i giocatori: gli sguardi di Muslera, Godin e Pereira sono stati catturati dalle telecamere mentre si guardavano l'un l'altro a dir poco perplessi. Non proprio una grande figura per l'organizzazione dell'evento.
Si è trattato di un vero e proprio momento di imbarazzo che ha visto reagire i giocatori della nazionale uruguayana in maniera differente: se alcuni hanno provato a fare finta di nulla, altri si sono consultati con lo sguardo e hanno espresso il loro dissenso per l'accaduto.
Fortunatamente è arrivato un comunicato da parte del comitato che sta gestendo l'organizzazione della Copa America del Centenario per scusarsi con l'Uruguay di Washington Tabarez e tutti i suoi tifosi per l'errore.
Dopo la gara è arrivato anche il comunicato della Federazione Uruguaya che ha tenuto a sottolineare il dispiacere per l'accaduto e la speranza che non si ripeta nelle future apparizioni della Celeste.