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Copa America, l’amuleto dell’Argentina è la barba di Messi: “Se me la taglio mi uccidono”

Dopo il secondo posto dell’ultima edizione di Copa e dei Mondiali in Brasile, adesso l’Argentina vuole ritornare a trionfare. E per farlo si affida al suo Profeta e alla sua barba, un vero e proprio portafortuna. Da quando non se la taglia, l’Albiceleste non perde. E la Pulce segna, avvicinando il record di Batistuta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Contro il tabù della Copa America, adesso l'Argentina si aggrappa alla barba di Leo Messi. Letteralmente, perché la Pulce da quando è iniziato il torneo non se la taglia più e l'Albiceleste sembra trarne forza e vigore. Un po' come i capelli mitici di Sansone: guai se il fenomeno del Barcellona pensi solamente a sfoltirsi i peli dal viso, già i compagni hanno giurato vendetta e quindi via lamette e rasoi almeno finché l'Argentina resterà in corsa per la vittoria finale. A rivelarlo è stato lo stesso Messi, i suoi compagni e il ct dell'Argentina. Che in Copa America nelle ultime edizioni ha raccolto solamente amarezze.

Tabù da sfatare – Nelle ultime due competizioni disputate, infatti, l'Argentina si è dovuta accontentare del secondo posto: prima ai Mondiali brasiliani del 2014, quindi nella Copa America dello scorso anno, piegata solamente ai rigori dal Cile di Sampaoli. Per l'Albiceleste è arrivato il momento di salire sul gradino più alto del podio, soprattutto di interrompere un digiuno che non la vede padrona del torneo sudamericano dal lontano 1993. 23 anni di assenza sono davvero troppi per una delle Nazionali più titolate al mondo e adesso dopo la eliminazione di due favorite come Uruguay e Brasile, per la Nazionale capitanata da Messi la strada potrebbe essere davvero spianata.

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Tripletta e rinascita – La rinascita della nazionale argentina è coincisa con quella della Pulga.  Nell'ultima partita contro Panama dove è arrivata la vittoria per 5-0 e passaggio ai quarti oramai certo, Messi ha infatti dimostrato di aver superato i problemi dell'ultimo periodo. Gli è bastato entrare a mezz'ora dal termine per siglare una tripletta: "Sono felice di essere tornato, dopo questa pausa forzata. Sono contento sia per i gol che per il risultato. Tenevo una grande voglia di giocare, perché ho sempre una voglia infinita di stare in campo. La barba? Non si tocca: i miei compagni me l'hanno giurato, qualora decidessi di tagliarmela mi ucciderebbero".

Batistuta nel mirino – In attesa di sapere fin dove arriverà questa Argentina, intanto Messi si gode il momento positivo e i gol. Grazie alle tre reti segnate contro Panana, Messi si è portato infatti ad altrettante lunghezze dal record di marcature in Nazionale. Adesso è a quota 53, contro le 56 di Gabriel Omar Batistuta oramai entrato nel mirino della Pulga: "Per me superarlo non è una priorità. Sono orgoglioso di essere così vicino a Bati, un goleador leggendario e unico per la nostra Nazionale. Per me però conta solo che la squadra possa vincere ancora e possa migliorare sempre di più".

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