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Valdivia ispira, Isla segna. Cile batte Uruguay 1-0, vola in semifinale di Copa America

Il gol di Isla (81′) premia la Roja di Sampaoli e le regala la semifinale contro la vincente di Bolivia-Perù. Celeste nervosa, perde la testa nel finale: espulsi Cavani (che cede alla provocazione di Jara) e Fucile, spedito anzitempo nello spogliatoio anche il ct Tabarez per proteste.
A cura di Maurizio De Santis
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Finisce con l'Uruguay in nove e senza ct (Tabarez, pure lui spedito in anticipo nello spogliatoio) e il Cile che approda alla semifinale laddove incontrerà la vincente di Bolivia-Perù. Non è stata una bella partita: poche emozioni, se non quelle regalate dalla rissa scoppiata nel finale quando alla Celeste saltano i nervi per il secondo rosso, dopo Cavani, sventolato dall'arbitro Ricci a Fucile per un brutto fallo su Alexis Sanchez. Finisce con poca gloria per la nazionale di Tabarez che nel corso del match mai s'è resa veramente pericolosa, adottando una tattica rinunciataria e poco efficace. Il Matador, distratto forse dai problemi familiari, non lascia il segno.

Anzi, le ultime immagini dell'incontro lo vedono protagonista solo per la rabbia che sfoga nei confronti del direttore di gara e dei suoi assistenti. Vittoria meritata per il Cile? Sì, almeno a giudicare dalla buona volontà profusa nonostante l'atteggiamento ostruzionistico dell'Uruguay, che ha badato più a spezzare il gioco che a costruirlo. Neutralizzati Sanchez e Vargas, con Vidal marcato stretto, fermato con le buone e con le cattive maniere, è stato Valdivia a fare la differenza fino a mettere lo zampino nell'azione che ha consentito a Isla di realizzare il gol decisivo.

Primo tempo

La griglia dei quarti di finale. Cile e Uruguay aprono i quarti di finale della Copa America 2015, poi toccherà a Bolivia-Perù, Argentina-Colombia e Brasile-Colombia completare la griglia delle pretendenti al trofeo attualmente detenuto dalla Celeste di Tabarez che lo ha conquistato nel 2011. La Roja di Sampaoli ha superato lo sbarramento della fase a gironi in scioltezza (7 punti). Priva di Suarez, l'Uruguay s'è qualificata come migliore terza del proprio raggruppamento.

Gli schieramenti. Sampaoli conferma le scelte tattiche: modulo 4-3-1-2, a centrocampo Vidal è affiancato da Aranguiz e Diaz mentre spetta a Valdivia agire alle spalle di Vargas e Sanchez provando a innescare l'attacco. Qualche problema, invece, per Tabarez che deve fare a meno dello squalificato Alvaro Pereira che viene sostituito da Mena. Diego Godin, che era stato assente nel match contro il Paraguay per squalifica, si riprende il posto di titolare al centro della difesa. Uruguay in campo con il classico 4-4-2, molto compatto e pronto a sfruttare la velocità dell'ex Matador del Napoli in contropiede. Godin, Gimenez, Fucile e Rodriguez operano in difesa. Centrocampo affidato a Rios e Gonzalez mentre le fasce vengono presidiate da Sanchez e Cristian Rodriguez, favorito su Abel Hernandez. In attacco al fianco del Matador Cavani fiducia a Rolan.

Uruguay, duelli serrati. Arturo Vidal e poi la coppia d'attacco composta da Sanchez e Vargas. Sull'altro fronte c'è Edinson Cavani, in campo nonostante il dramma familiare che lo ha colpito con il grave incidente d'auto nel quale è rimasto coinvolto suo padre. Il primo acuto della partita è dell'Uruguay. Pochi minuti di gioco e, complice un'uscita avventata di Claudio Bravo, la Celeste va vicina al vantaggio: la respinta del portiere cileno non è perfetta, la palla carambola sui piedi di Cristian Rodriguez ma il suo tiro viene murato. Isla-Valdivia-Vargas, la replica del Cile è affidata all'azione che si sviluppa sulla destra: perfetto il passaggio in profondità del ‘mago' della Roja, il cross dell'ex juventino è a rientrare, ‘turboman' aggancia al volo e gira a rete. Tiro alto.

Valdivia accende la luce ma prende la prima ammonizione. Il centrocampista del Palmeiras è l'ispiratore della manovra del Cile: è lui che s'inserisce tra le linee della difesa uruguagia. E' ancora una volta dai suoi piedi che nasce la ripartenza della Roja e costringe la Celeste al recupero affannoso. E' lui che, con Isla più largo sulla corsia laterale, apre varchi nello schieramento avversario provando a innescare Alexis Sanchez. Protagonista nel bene e nel male: suo il primo cartellino giallo del match per un brutto intervento su Gimenez che dà vita a una mischia nell'area uruguagia. Dopo una fase iniziale appannaggio della formazione di Tabarez, sono i padroni di casa a dettare il ritmo del gioco.

Alexis Sanchez e Vidal vicini al gol, King Arturo esce zoppicando. E' il 33′, il Cile ha ormai preso il comando delle operazioni e sfiora la rete del vantaggio: l'ennesima palla piazzata verso il centro dell'area trova pronto l'attaccante dell'Arsenal su secondo palo: la deviazione di testa, però, non è precisa. Ci pensa Vidal, poco dopo, a ‘scaldare' le mani a Muslera con un tiro dalla distanza. E' questa l'ultima emozione della prima frazione che ha visto il Cile avere in pugno il predominio territoriale ma trovando lo specchio della porta solo con la conclusione dello juventino, preso continuamente di mira dai marcatori avversari e lievemente zoppicante al rientro nello spogliatoio.

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Secondo tempo

Nessun cambio nell'intervallo, brivido Rolan. Sampaoli e Vidal confermano gli interpreti della prima parte della gara. Non varia nemmeno il tema tattico della sfida: Cile più votato all'attacco, Uruguay rannicchiata nella propria metà campo. Ed è proprio della Celeste l'occasione più nitida della partita: capita al 52′, quando Rolan devia a rete di prima intenzione dopo una palla carambolata in area su punizione. Bravo è attento e s'accartoccia sulla sfera.

Fuori dal guscio, poi il rosso a Cavani cambia tutto. L'Uruguay lo abbandona col passare dei minuti e, soprattutto, con l'ingresso di Abel Hernandez (ex Palermo, sembra in procinto di rientrare in Italia al Chievo Verona) che gioca di sponda con Cavani. La squadra di Tabarez sembra finalmente più propositiva almeno fino a quando al 62′ non prende il secondo giallo del match e viene espulso. L'arbitro brasiliano, Ricci, non perdona al Matadoril nervosismo e l'atteggiamento aggressivo nei confronti di Jara, centrato da una ‘manata' a volto. Sampaoli inerisce forze fresche e prova a pigiare il piede sull'acceleratore: Pinilla per Vargas, il viola Mati Fernandez per Diaz.

Sortita. E' Carlos Sanchez a lasciare il pubblico cileno col fiato sospeso. Al 76′ un lancio di Cristian Rodriguez taglia fuori il centrocampo della Roja, la conclusione d'esterno destro è carica d'effetto: la traiettoria della palla inganna Bravo che resta immobile al centro della porta mentre la sfera fa la barba al montante.

Isla affonda il colpo, Cile in vantaggio. Il fortino della Celeste cade all'80', ad abbatterlo è Mauricio Isla. L'ex di Udinese e Juventus lascia partire un destro velenoso che non dà scampo a Muslera. Sua la rete ma il ringraziamento è d'obbligo per il ‘mago' Valdivia perché è ancora una volta sua l'invenzione decisiva, l'assist che libera il compagno di squadra al tiro. Partita in ghiaccio, Sampaoli tira fuori dalla mischia proprio il centrocampista beniamino del pubblico, gli concende la standing ovation e inserisce Pizarro della Fiorentina.

Il tabellino di Cile-Uruguay

CILE (4-3-1-2): Bravo; Mena, Jara, Medel, Isla; Aranguiz, Diaz (71′ M. Fernandez), Vidal; Valdivia (85′ Pizarro); Sanchez, Vargas (71′ Pinilla). A disposizione: F. Silva, Albornoz, Angelo Henriquez, Fuenzalida, Rojas, Herrera, Gutierrez, Garces, Beausejour. Ct: Jorge Sampaoli.
URUGUAY (4-4-2): Muslera; M. Rodriguez, Gimenez, Godin, Fucile; A. Gonzalez, Sanchez, Rios, C. Rodriguez; Rolan (57′ Hernandez), Cavani. A disposizione: M. Silva, Munoz, Corujo, Lodeiro, Coates, J. Rodriguez, De Arrascaeta, Pereira, Stuani, G. Silva.  Ct: Oscar Tabarez.
ARBITRO: Ricci (Brasile). Assistenti: E. De Carvalho, F. Pereira (Brasile); quarto uomo: C. Vera (Ecuador).
RETE: 81′ Isla
NOTE: ammoniti Valdivia, Isla (C); Maxi Pereira (U). Espulsi: Cavani, Fucile (U) per somma di ammonizioni; il ct Tabares (U) per proteste.

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