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Conti, la rapina e il falso inseguimento

Dopo l’episodio, avvenuto in una sala di gioco a Latina, l’ex giocatore giallorosso ha smentito il suo coinvolgimento: “Vi pare possibile che io possa correre dietro a dei ladri armati?”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo essere tornato dalla patria dei film "spara e fuggi", Bruno Conti si è trovato suo malgrado coinvolto in una scena di quelle tipicamente hollywoodiane, con il non trascurabile dettaglio che in questa occasione c'era ben poco di finto nell'episodio al quale ha assistito: una rapina che un malvivente ha deciso di compiere nella sala slot "Ottantotto" di via Don Torello, nel pieno centro di Latina. Rientrato dal viaggio lampo in America, dove ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell’amichevole statunitense del primo agosto tra Roma e Liverpool, l'ex campione giallorosso ha seguito con i suoi occhi l'azione del malvivente. L'irruzione del bandito solitario, con passamontagna e casco in testa e pistola alla mano, è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri sotto lo sguardo impaurito dei dipendenti della sala di gioco e di alcuni clienti.

La smentita di Conti

Dopo aver minacciato un cliente che aveva osato rispondergli a tono e la donna che stava alla cassa, il ladro ha preso l'incasso della giornata ed è corso fuori in direzione dello scooter, poi risultato rubato, con il quale aveva raggiunto la sala slot. Secondo alcune fonti di Latina, Bruno Conti era presente insieme alla moglie e ad un amico e, dopo l'uscita dal locale del ladro, ha inseguito inutilmente il malvivente, per alcune centinaia di metri, prima di vederlo fuggire definitivamente a bordo dello scooter.

Sull'episodio sta ovviamente indagando la Questura di Latina, nel frattempo anche lo stesso Conti, intercettato da alcuni giornalisti, è però tornato sul fatto dopo la ricostruzione del presunto e coraggioso intervento: "Vi pare possibile che io insegua un tizio con la pistola?". Nativo di Nettuno, ma spesso visto anche a Latina, l'ex icona della tifoseria romanista ha così messo una pietra sopra al brutto pomeriggio trascorso e, soprattutto, alle voci del suo fantomatico inseguimento.

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