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Conte ridimensiona l’Inter: “Grande squadra? No, se ci facciamo dominare dagli eventi”

L’allenatore nerazzurro analizza il 2-1 dell’Olimpico contro la Lazio, una sconfitta che ridimensiona i nerazzurri e conferma come l’Inter sia ancora a metà strada del percorso: “Ancora una volta ci siamo impauriti: dobbiamo dominare le situazioni non farci dominare dagli eventi. Grande squadra? No, non ancora”
A cura di Alessio Pediglieri
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Nuovo blackout in casa Inter: con la Lazio è arrivato un ko che fa male perché è accaduto in una partita ‘chiave' della stagione, in cui si doveva confermare di essersi scrollati di dosso vecchi fantasmi legati alla mancanza di continuità. Invece, il 2-1 dell'Olimpico nato su due episodi che hanno spalancato le porte all'attacco di Simone Izanghi  ha visto scivolare in classifica l'inter al terzo posto, compromettendo ciò che di buono si sta lentamente facendo.

La Lazio non ha demeritato, anzi ma per Conte – che ha fatto i complimenti agli avversari – il problema è un altro: una squadra che nella difficoltà sembra farsi portare via dagli eventi, rimanere in balia della situazione, incapace di reagire. In un concetto molto semplice. L'Inter non è ancora una grande squadra. E quel ‘no' di Ibrahimovic alla domanda se i nerazzurri siano da scudetto, riecheggia fortemente, minando le certezze fin qui raccolte.

Perché l'Inter non è una grande squadra

"Dobbiamo noi dominare gli eventi non farci dominare. Oggi non siamo stati una grande squadra, complimenti alla Lazio che ha meritato ma siamo stati noi a perderci nelle difficoltà". Conte non punta il dito su nessuno ("non posso essere arrabbiato coi ragazzi") ma sa perfettamente che il vantaggio raccolto nel primo tempo era cosa troppo preziosa per sprecarla come è stato fatto nella ripresa: "Abbiamo concesso due possibilità e loro hanno segnato due gol. Abbiamo mancato di personalità e serenità: certe gare te le devi giocare alla pari. Poi, magari, perdi ma resti in partita fino alla fine".

Dobbiamo essere padroni della situazione, gestirla. Non il contrario. Già altre volte, contro il Barcellona o il Borussia Dortmund, siamo finiti a compiere lo stesso errore di oggi: è mancata l'ambizione ed è subentrata la frenesia.

Il livello più alto della Serie A

Un elemento che oggi costa il secondo posto e di nuovo 3 punti di distacco dalla Juventus capolista.Una situazione complicata, di certo non allarmante, ma alla quale bisogna porre rimedio immediato per non perdere ulteriore terreno e cercare di restare aggrappati alla vetta fino alla fine: "Quest'anno è più complicato, il livello si è alzato e per la Serie A è un bene: oggi di ritrovi a giocare contro squadre che ti portano via punti ed energie mentali. La soluzione? Continuare a lavorare"

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