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Conte-Juve: storia di un rapporto difficile. Dall’addio nel 2014 alla firma con l’Inter

La storia fra Conte e la Juventus non è mai finita. Anzi, forse il rapporto fra il tecnico dell’Inter e Andrea Agnelli, numero uno dei bianconeri, non si è mai ricucito. Dall’addio del 2014, al veto dello stesso presidente della Vecchia Signora circa il possibile ritorno di Conte dopo la separazione con Allegri. Sono solo alcuni esempi di un botta e risposta continuo che accende ulteriormente Juventus-Inter di questa sera.
A cura di Fabrizio Rinelli
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“Conte è una bandiera juventina, è stato il nostro capitano, ha vinto la Champions. Conte è Juventus da questo punto di vista”. Si era aperta così la settimana di Juventus-Inter, prima del caos Coronavirus, con queste dichiarazioni del presidente bianconero, Andrea Agnelli, che ha voluto rimarcare la ‘juventintità’ dell’attuale tecnico nerazzurro. Una provocazione, palese, che ha fatto breccia nel cuore di Conte che ha preferito non rispondere, stuzzicato in conferenza stampa sull’argomento, lasciandosi andare ad un semplice: “Si, ciao”. E in questo modo si è riaperta la querelle fra il tecnico salentino e la stessa Juventus. Un rapporto d’amore che si ruppe nell’estate del 2014, a poche settimane dall’inizio della nuova stagione. Da lì in poi, dopo quel divorzio fortemente voluto da Conte per divergenze sul mercato, la storia fra la Juventus e l’attuale tecnico dell’Inter, è stata ricca di spunti, battute al veleno e provocazioni che hanno visto entrambe le parti protagoniste.

Il divorzio nel 2014: dove tutto è cominciato

Dopo aver vinto tre scudetti di fila, dal 2011 al 2014, avendo ripreso una squadra ormai ferita nell’anima, nell’orgoglio, dopo le vicende Calciopoli e i campionati mediocri in A post retrocessione in B, Conte decise di fermare il suo rapporto con i bianconeri. Divergenze sul mercato, si era detto in quei giorni (“non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro”), questa sarebbe stata la motivazione che avrebbe spinto Conte a lasciare. I mancati arrivi di Sanchez (oggi con lui all’Inter) e Cuadrado (che fu poi acquistato dalla Juventus l’annata successiva) fecero infuriare il tecnico salentino, seccato anche dalle voci inesistenti su una cessione di Vidal (poi avvenuta). A raduno in corso, dunque, Conte lasciò la Juventus in balia dell’incertezza. Senza preavviso, senza alcuna avvisaglia. E questo fece infuriare Agnelli.

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Il passaggio all’Inter e le prime stilettate di Agnelli

A margine dunque dell’addio di Conte, la Juventus voltò pagina e con Allegri, sappiamo tutti come sia andata a finire e quanto bene abbia fatto il tecnico livornese sulla panchina bianconera. Motivo in più per Agnelli per non pensare più alla ferita di Conte. Ma il suo passaggio all’Inter, ha forse dato fastidio al numero uno bianconero che ad ottobre si lasciò andare a commenti non proprio positivi su Conte. Riportando tutti con la mente nel 2012. Un periodo di cui il presidente bianconero ricorda soprattutto per le sofferenze: “Nella mia presidenza, ci sono stati anche momenti difficili, pensiamo alla gestione del calcioscommesse che ha coinvolto i tesserati Juventus nel 2012 – la sottolineatura del presidente bianconero -, fatti avvenuti comunque in altre società. Fabio (Paratici, ndr) potrebbe scrivere un libro sulla gestione di una squadra senza allenatore". Una stilettata diretta al cuore del tecnico salentino.

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La risposta di Conte…a Sarri e quel veto di Agnelli su di lui mai digerito

Il ritorno di Conte in Italia, quindi, soprattutto alla Juventus, sembrava quasi scontato l’estate scorsa dopo l’addio di Allegri e le difficoltà per arrivare a Guardiola. Non che Conte fosse una seconda scelta, ma forse lo era solo per Agnelli. Paratici e Nedved non hanno mai fatto mistero sui diversi contatti avuti con Conte in estate per provare a riportarlo in bianconero. Le premesse c’erano tutte e le parti interessate erano d’accordo, tranne una: Andrea Agnelli. Un veto, quello del numero uno della Juventus, che pochi giorni fa ha chiuso la questione con un semplice: “Abbiamo scelto Sarri e lo abbiamo preso”. Questione chiusa ma mai digerita, evidentemente, dallo stesso Conte, che, a margine dello 0-0 della Juventus a Firenze, dopo lo sfogo di Sarri che parlò di condizione inaccettabile per giocare (dato il caldo, a settembre alle 15), stuzzicato sull’argomento disse, riferendosi all’ex tecnico del Napoli: “Non vorrei dire niente perché altrimenti dovrei tirare in ballo i bilanci, i fatturati e gli stati patrimoniali. Dico solo che qualcuno dovrebbe stare tranquillo e pure sereno perché ora sta dalla parte dei più forti”.

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I colpi degli ultimi giorni e la ‘difesa’ di Agnelli a Conte sulla stella

Il resto è dunque storia di tutti i giorni, con Agnelli e Conte che si sono punzecchiati alla vigilia di una sfida, quello dello Stadium, che potrebbe valere tantissimo per entrambe le squadre. Nessuno però ha mai dimenticato anche la questione relativa alla stella presente all’Allianz Stadium di Torino, fortino della Juventus. Le 50 stelle per i più grandi giocatori della storia della Juventus, scelti, nel 2019, dagli Juventus Club Doc. C’è anche quella di Conte che dopo la sua firma con l’Inter, a margine di una petizione che raccolse quasi 20mila firme per farla rimuovere, fu portata sul tavolo della presidenza bianconera.

Agnelli spiegò subito che non c’era alcuna intenzione di togliere quella stella. Conte apprezzò, ma specificò come Agnelli avrebbe proprio dovuto fare a meno di rispondere a un certo tipo di questioni. Insomma, sembra proprio che Juventus-Inter di questa sera, sia l’atto finale di una stagione che sia da parte di Agnelli, che di Conte, si stia giocando dalla prima giornata di campionato.

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