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Conte: “Gli oriundi? Niente di strano, al Mondiale erano 83”

Conte risponde a Mancini che aveva criticato il C.T. per la convocazione degli oriundi Eder e Vazquez: “Avrei voluto valutarli negli stage, ma non è stato possibile.”
A cura di Alessio Morra
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Antonio Conte a Coverciano con il fioretto ha risposto a chi (come Roberto Mancini) lo ha criticato per le convocazioni di due oriundi: il sampdoriano Eder e il palermitano Vazquez. L’ex tecnico della Juventus ha snocciolato un po’ di numeri e ha citato alcuni oriundi convocati nell’epoca recente da Lippi e Prandelli: “Posso dire che non sono il primo e non sarò l’ultimo a convocare gli oriundi. Penso che in passato abbiano fatto parte diversi calciatori compresi Camoranesi, Paletta, Ledesma, Amaurì. Basti pensare che all’ultimo Mondiale 83 giocatori su oltre 700 erano oriundi. Queste sono le regole. Poi si può sempre creare la polemica, ma rispetto qualsiasi opionione. Non ho fatto niente rispetto al passato. Ho deciso di chiamare questi due calciatori, li valuterò e deciderò se assegnargli una maglia o meno. In tutti i paesi è così, c’è sempre dibattito intorno alla Nazionale.”

Vazquez è una punta – Eder si giocherà il posto con Zaza, Immobile e Pellé. Mentre ha molte più chance di giocare Franco Vazquez. Il ventitreenne del Palermo potrebbe giocare accanto all’unica punta. “Vazquez aveva subito detto di avere la mamma italiana e che sentiva dentro di essere italiano. Io non ho forzato nessuno. L’Italia non può essere un ripiego per chi non arriva alla propria Nazionale. Eder e Vazquez stanno facendo bene in campionato e avevo bisogno di testarli e lo avrei fatto molto volentieri durante gli stage. Non è stato possibile, li valuterò e vedrò se sono al caso nostro. Vazquez si sente punta e nel nostro sistema di gioco l’attaccante deve fare dei movimenti, delle determinate caratteristiche. Penso possa essere utilizzato come punta.”

Verratti titolare – Contro la Bulgaria sabato sera e contro l’Inghilterra martedì 31 marzo le chiavi del centrocampo le avrà Marco Verratti, che erediterà per la prima volta il posto di Pirlo e De Rossi, entrambi assenti: “Sono due giocatori forti che possono ancora dare molto, ma per Verratti è una possibilità perché può dimostrare di poter prendere in mano questo centrocampo. Questo è il momento di scoprire le carte e vedere che situazioni si possono aprire all’orizzonte. La Nazionale la scelgo in base allo stato di forma, monitoriamo tutti i calciatori e guardiamo le loro condizioni fisiche e psicologiche. Vogliamo fare il meglio per l’Italia.”

Sansone – Conte lancia un messaggio a tutti i calciatori italiani e confessa che avrebbe voluto convocare anche l’attaccante del Sassuolo Sansone: “Io sono felice di tornare a lavorare. Ai giovani mando un messaggio: la Nazionale è per i migliori, bisogna dimostrare di essere bravo e meritarla. Non bisogna sperare che il CT abbia poche alternative per essere chiamati, non darebbe lustro alla Nazionale e orgoglio al calciatore stesso. Ci sono altri calciatori che avrei voluto vedere, come Sansone del Sassuolo. Un paio li ho lasciato all’Under 21 di Di Biagio, che è giusto che si prepari all’Europeo.”

Complimenti Juve – Il CT non ha lesinato complimenti alla sua vecchia squadra, che può togliersi grandi soddisfazioni anche in Europa: “La Juventus ha dimostrato in tutto e per tutto di essere più forte, le altre per un motivo o per un altro hanno trovato dei problemi quest’anno. Il secondo, terzo e quarto posto sono tutti vicini è una bella lotta. La Juve ha fatto qualcosa di straordinario anche quest’anno e non era facile dopo tre stagioni di successi. Merito ai calciatori, alla società e all’allenatore. In Champions può andare avanti e fare qualcosa di straordinario.”

Barzagli e Cerci – Il difensore juventino è tornato in Nazionale dopo nove mesi, mentre ha sorpreso la chiamata di Cerci. Per entrambi Conte ha grandi parole d’elogio: “Penso di sapere cosa mi aspetto da Barzagli, visto che ho avuto il piacere di allenarlo per tre anni. Sono contento che ha ripreso, lo stavamo monitorando da più di un mese. Era disponibile da tanto, se non giocava era per scelta tecnica. Ha fatto tre partite in una settimana, a testimonianza dello stato fisico e mentale. Lui è uno dei difensori italiani più forti, lo penso da sempre. Per questo è tornato con noi, sono molto contento. Cerci vive una situazione che inizia a porre delle domande: penso sia un calciatore con caratteristiche che non hanno in tanti, detto questo dopo il grande campionato dell'anno scorso ha giocato poco a Madrid e sta giocando poco al Milan. Credo nelle sue qualità, all'ultima convocazione ha fatto molto bene e per questo è qui. Se mi darà sempre delle garanzie farà parte di questo gruppo, credo molto in lui e mi auguro si faccia trovare sempre in grandi condizioni".

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