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Conte e Guardiola più vicini alla Serie A: ecco perché, grazie al nuovo “Decreto crescita”

Una norma del “Decreto crescita” varato dal governo abbassa la tassazione sul lordo degli stipendi dal 47% al 30%. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il nuovo regime fiscale si applica a quei lavoratori che non risiedono in Italia da almeno due anni e che entrerebbero nel nostro Paese per restarci almeno due anni. Ecco perché questo scenario potrebbe aprire le porte al ritorno di Conte e all’approdo di Pep Guardiola nella nostra Serie A.
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Con i prezzi dei cartellini sempre più alti, poter risparmiare sull'ingaggio di calciatori e allenatori potrebbe essere un grande vantaggio per le società di Serie A. Grazie a una norma del nuovo "Decreto crescita", questo sconto è adesso possibile. Dal 1 maggio, infatti, è entrato in vigore sotto forma di decreto legislativo il nuovo regime fiscale, che all'articolo 5 prevede una norma per favorire gli "impatri" nel nostro Paese: secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore è previsto infatti uno sconto sulla tassazione lorda, che passa dal 47% al 30% se il lavoratore non risiede in Italia da almeno due anni e ci resta per altrettanto tempo.

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La norma del decreto può portarci Pep e Antonio (e non solo)

Si tratta ancora di un decreto legge, e pertanto ha bisogno di essere convertito in legge dal parlamento per veder prolungata la sua validità. Ma per adesso lo sconto è reale e ingolosisce i grandi club, come Roma e Juventus, che vedono più vicino il sogno di accaparrarsi due grandi tecnici per la prossima stagione: Conte e Guardiola. Restando ad Antonio Conte, invece di avere un costo lordo di 20 milioni all’anno, con la nuova norma ai club costerebbe 12 o 13 milioni.

Un'ulteriore clausola favorisce (ancora di più) il Napoli

Lo sconto previsto dal decreto è ancora più forte se applicato nelle regioni del Sud Italia. In Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Abruzzo, infatti, la percentuale trattenuta dallo Stato sul lordo degli stipendi si abbassa addirittura al 10%, incentivando ancora di più le imprese ad assumere dipendenti alleggerendole di una tassazione troppo asfissiante. Questo favorirebbe ulteriormente il Napoli, che potrebbe offrire stipendi più alti a prezzi vantaggiosi qualora decidesse di investire su un nuovo allenatore o su calciatori stranieri che negli ultimi due anni non hanno vissuto in Italia.

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