Conte alla guerra della dieta, chi sgarra rischia il posto
Il messaggio è stato semplice e chiaro: datevi una regolata, niente strappi alle regole, dieta rigorosa. Antonio Conte cura tutti i dettagli della preparazione del suo Chelsea. In Inghilterra – come accaduto alla Juventus – ha portato in dote la cura maniacale dei dettagli – non solo tecnici o tattici – e soprattutto quella mentalità vincente che non ammette cedimenti. Nemmeno a tavola. Per intenderci: hai voglia di una bibita succosa e gassata? Scordala. Ti piace insaporire le pietanze con salse speziate oppure affogarle nel ketchup? Dimenticali. Quanto alla pizza, niente da fare. Bandita anche quella.

Nella guerra ai chili di troppo, alla pancetta debordante dal pantaloncino (la stessa che ha portato i commentatori inglesi ad attaccare duramente Higuain), ai rotolini che sono maledizione e zavorra, Conte ha deciso di non fare sconti ad alcuno. Vietato trasgredire, a cominciare dalla mensa comune e dai pasti serviti a tavola. L'educazione alimentare prima di tutto, l'esercizio fisico fino allo sfinimento dei muscoli fa il resto. Nella torunée americana i Blues hanno avuto modo di saggiare la ‘ricetta' che l'ex ct della Nazionale ha preparato per loro: poco condimento, insalata e pollo sono gli unici alimenti consentiti prima di una partita. Altro che pasta, uova oppure cucchiaiate di cereali… rosa da proibizionismo.
Conte e Guardiola, sergenti di ferro anche a tavola
Conte come Guardiola, pure l'ex allenatore del Bayern Monaco ha chiarito che intende fare concessioni ai suoi calciatori in quanto ad alimentazione. Chi è fuori forma, chi non segue le regole finisce in panchina e non gioca. Sicché salire sulla bilancia è un po' come presentarsi al patibolo. I giocatori del Manchester City, infatti, verranno pesati per verificarne di continuo lo stato di forma. Uno sgarro e sei fuori.