Conte al Chelsea, Abramovich vuole il ct della Nazionale

Se l'esonero non gravasse per 50 milioni di euro sulle casse della società, allora anche José Mourinho proverebbe l'onta del licenziamento. E' solo questa la ragione che ha trattenuto finora Abramovich dal prendere la decisione fatale, mettendo alla porta il manager dal quale s'era separato già negli anni scorsi. L'eliminazione ai rigori dalla Capital One Cup (decisivo il penalty fallito da Hazard), la sconfitta in Premier contro il Liverpool (3-1 ‘sanguinoso' allo Stamford Bridge) e una classifica da depressione assoluta sono le ultime tappe di una stagione di grande sofferenza. Troppo, anche per il portoghese che in Blues ha già esaurito il bonus di fiducia legato all'effetto che lo lega alla piazza londinese.
Per The Sun la strada è segnata: Dinamo Kiev in Champions League (il Chelsea è terzo nel proprio girone) e Stoke City in campionato sono gli ultimi centottanta minuti concessi allo Special One. O vincere e inverte la tendenza oppure l'addio sarà inevitabile, anche da subito approfittando della pausa per le nazionali. Chi arriverà al posto dell'ex interista? Il nome più caldo è quello di Hiddink ma solo nelle vesti di traghettatore perché in realtà l'obiettivo del magnate russo è un altro: chiudere comunque la stagione con Mou, provando a limitare i danni, e poi cambiare tutto.
Il Manchester City ha messo da tempo nel mirino Guardiola e attende solo un cenno da parte dello spagnolo per chiudere il suo arrivo ai Citizens. Ancelotti ha detto no all'ipotesi di subentrare in corsa. Nella rosa dei nomi ci sono altri due allenatori italiani: Roberto Mancini – conosciuto e apprezzato in Inghilterra – ma l'attuale allenatore dell'Inter è difficile che si muova adesso da Milano; Antonio Conte, ora al timone della Nazionale azzurra. Proprio la candidatura del commissario tecnico ha preso quota in queste ore, come rilanciato anche dai tabloid. Non prima, però, dell'estate del 2016, quando l'ex allenatore della Juventus vedrà esaurita anche la propria missione con l'Europeo in Francia perché non è un mistero che tornare al lavoro quotidiano con la squadra e i calciatori gli manchi molto.