Confederations Cup: in semifinale Portogallo e Messico
Il Portogallo dilaga contro la Nuova Zelanda già eliminata e chiude in testa il girone A. Samedov illude la Russia, che però si fa rimontare dal Messico e diventa la prima nazione di casa a non passare in semifinale in Fed Cup dopo la Corea nel 2001.
Basta un tempo al Portogallo, in scioltezza, per superare la Nuova Zelanda e chiudere in testa il girone. Protagonista assoluto Cristiano Ronaldo, che prima costringe Stefan Marinkovic, fresco di promozione dalla quarta serie tedesca, alla deviazione in angolo sul suo colpo di testa, poi al 33′ trasforma il rigore del vantaggio e firma il 75mo gol con la maglia della nazionale. Solo Puskas (84) ne ha realizzati di più per una selezione europea. CR7 realizza così la tredicesima rete nelle sette presenze con i lusitani dall'infortunio nella finale di Euro 2016. La Seleçao controlla il gioco sugli esterni e al 37′ raddoppia con Bernardo Silva che di piatto sinistro rifinisce l'azione avviata dalla fuga di Eliseu e completata dal cross di Quaresma. Si fa male, nell'occasione Silva, che negli ultimi minuti del primo tempo inverte la posizione con Quaresma, come già contro il Messico aveva fatto con Andre Gomes. Entra Pizzi, in campo con tutte le selezioni giovanili portoghesi.
I campioni d'Oceania hanno provato a sfruttare i buchi lasciati da Quaresma, che viene avanti in appoggio su ogni calcio s'angolo, ma non sono riusciti a mantenere il livello di pressing necessario a ribaltare velocemente il gioco. Wood al 58′ manca in scivolata la migliore occasione per gli All Whites: Rui Patricio con la collaborazione di Bruno Alves salva ed evita il 2-1. Santos richiama in panchina Quaresma per Gelson Martins, e Cristiano Ronaldo, sostituito da Nani che in almeno un paio di occasioni indugia troppo in eccessivi egoismi. Ma il 3-0 è solo rimandato di poco. Andre Silva si prende di forza l'ottava rete in undici presenze in nazionale: parte palla al piede, salta il suo diretto avversario e scarica un gran destro sotto l'incrocio.
Hudson passa al diamante a centrocampo e si rende vulnerabile ai contropiede avversari. Si illumina Martins, che ha già segnato alla Nuova Zelanda nel Mondiale U20 di due anni fa mentre gli All Whites, già eliminati, si arrendono all'undicesima sconfitta nelle dodici partite giocate in Confederations Cup (unica eccezione lo 0-0 contro l'Iraq nel 2009). Il poker comunque arriva nel finale grazie a Nani. Il Portogallo si conferma dunque la macchina da gol d'Europa: 3,5 reti di media nelle ultime 10 partite.
La Russia fa flop in casa
Spettacolo e tensione caratterizzano la sfida di Kazan, il secondo confronto di sempre fra Messico e Russia dopo l'incontro inaugurale del Mondiale 1970 all'Azteca che, al di là dello 0-0, rimane storico perché per la prima volta si sono viste sostituzioni e cartellini gialli. La Russia, schierata secondo il 5-3-2, il modulo più usato nelle ultime uscite da Cherchesov, parte decisamente meglio. L'esterno sinistro Zhirkov nei primi 12 minuti chiede un rigore e crea la prima occasione del match. Non arriva del tutto a sorpresa, dunque, il vantaggio russo. Il palo di Smolov inaugura un'azione confusa, Ochoa respinge una seconda conclusione ma deve arrendersi all'inserimento di Samedov che firma il suo sesto gol in nazionale.
Ma l'effetto dura poco. La difesa è piazzata malissimo, Akinfeev fa il resto e si fa beffare dal pallonetto di testa di Araujo. Fanno ancora peggio al 52′. Lancio di Herrera, Dzhikiya non si intende con Akinfeev, si intromette Lozano che batte il portiere russo e regala la vittoria al Tri che si illude anche dell'allungo con Hector Moreno, già essenziale contro il Messico. Il neo difensore della Roma segna il 3-1, annullato però dal VAR. Per la Russia, la partita si trasforma in una missione impossibile con l'espulsione al 68′ di Zhirkov per una gomitata su Lozano. Cherchesov toglie Erokhin e inserisce Smolnikov che dopo un minuto ha la palla per riaprire il match ma mette alto da due metri. E' l'ultima occasione dell'incontro. Il sogno della Russia finisce qui.