Confederations Cup, il Cile batte il Camerun 2-0: gol di Vidal, Vargas
Dall"Arturo Furioso all'Arturo Gioioso. Nella metamorfosi del faro Vidal passa l'evoluzione del Cile, che all'esordio assoluto in Confederations Cup batte 2-0 il Camerun e pregusta una possibile qualificazione in semifinale. Vidal firma alla fine del primo tempo l'assist per Vargas, che si vede il gol annullato per questioni di millimetri dal Video Assistan Referee, protagonista anche in Portogallo-Messico. Poi però si prende la squadra sulle spalle e decide la partita a 10′ dalla fine. Nel finale Vargas chiude la partita e stavolta il VAR restituisce alla Roja quel che il guardalinee aveva tolto. E il cerchio si chiude.
Il ricordo di Foé
Si affrontano, rispettivamente, i team campioni d'Africa e del Sudamerica. I Leoni indomabili, lo scorso febbraio, firmarono l'impresa, sconfiggendo in finale l'Egitto, con una formazione svuotata dai "big" che snobbarono la convocazione di Hugo Broos. Il ct del Camerun, il quarto più anziano che abbia mai guidato una nazionale in Confederations Cup, dà fiducia a Mokandjo, che alla vigilia ha esaltato l'unione all'interno della squadra, l'unica composta da soli giocatori che militano in campionati esteri. Una squadra che all'avvio mantiene il ricordo di Foé, scomparso nella semifinale di Confederations Cup del 2003, l'ultima partecipazione del Camerun.
Vargas accende il primo tempo
Pizzi, invece, a sorpresa tiene in panchina Alexis Sanchez e sceglie il tridente con Fuenzalida, Vargas e Puch (che aveva sostituit0 l'ex Napoli nell'ultima amichevole contro la Romania).
E' proprio Vargas a bruciare i tempi dopo meno di un minuto; il suo destro rimbalza sul palo e sul tallone di Ondoa. Il debutto assoluto del Cile in Confederations Cup, nella casa dello Spartak Mosca, all'Otkrytie Arena, nel quartiere di , Tušino nel nord della capitale, si trasforma in avvio in una lezione di verticalizzazioni e occupazione dello spazio. Una lezione orchestrata da Vidal. Ma il 4-3-3 rende difficile chiudere sul play avversario e il Cile interpreta il modulo in maniera decisamente aggressiva, coerente con la visione di Sampaoli con sei uomini sopra la linea della palla. Così un passaggio sbagliato lancia il pericoloso contropiede concluso dal diagonale di Aboubakar, respinto da Herrera.
Il Cile attacca, il Camerun vola in contropiede
In avvio la tattica lascia presto il posto alla corsa e alla generosità, Herrera deve intervenire per allontanare il cross di Isla, che conferma come la squadra di Pizzi cerchi di sfruttare la densità sulla destra per sbilanciare la difesa avversaria. Anche perché Broos da quel lato deve schierare Collins Fai, un destro naturale, per l'infortunio di Ambroise Oyongo.
Il Camerun alleggerisce la pressione su punizione, da cui nasce il colpo di testa di Ngadeu-Ngadjui ma l'arbitro fischia ancor prima che la palla passi la linea bianca per spinta di Aboubakar su Vidal. Il Cile, la nazionale più "vecchia" di questa Confederations Cup, continua ad attaccare a ondate. Ondoa interviene prima sul gran tiro da fuori di Puch poi sfiora solo in uscita bassa sul filtrante illuminante di Fuenzalida per un mobilissimo Vargas.
Il Cile si conferma vulnerabile sul lato destro. Zambo Anguissa pressa Aranguiz e lancia il contropiede di Moukandjo, solo contro tre. Il tiro è sbilenco, ma il capitano non vede la fuga da dietro di Bassogog completamente libero in area alle spalle di Beausejour. Il Camerun invece si fa bucare troppe volte in mezzo e soprattutto lascia troppo spazio di manovra fra le linee a Vidal. Elementare al 45′ trovare il corridoio per Vargas che segna ma, come in Portogallo-Messico viene frustrato dal VAR per un ginocchio in off-side. Così, per la prima volta quest'anno si arriva all'intervallo sullo 0-0, un risultato ormai abituale invece per il Camerun, che ha chiuso senza reti sette dei nove primi tempi nelle sue tre partecipazioni alla Confederations Cup.
Ritmi lenti in avvio di ripresa
I Leoni Indomabili, nomen omen, hanno perso solo una delle ultime 23 partite e iniziano la ripresa con un atteggiamento più accorto e una più attenta copertura del corridoio centrale.
Al 57′ Pizzi di fatto boccia Puch, molto movimento ma poco produttivo, e aumenta il peso specifico del tridente d'attacco con Alexis Sanchez. La partita è molto più bloccata. A parte una conclusione di Siani respinta dalla difesa cilena e una punizione larga di capitan Mokandjo si vede davvero poco.
L'uno-due di Vidal-Vargas
L'ingresso di Valencia per Fuenzalida, che chiude con 2 tiri in 64 minuti, garantisce l'ampiezza della manovra offensiva della Roja anche se l'occasione migliore arriva su calcio d'angolo al 72′. Né Vargas sul primo palo, né Isla a rimorchio a porta vuota, trovano però il tempo giusto per la deviazione.
Il Camerun si affida alla spinta di Moukandjo, in almeno una circostanza fin troppo testardo nel difendere palla in area, secondo uno schema monocorde che non coinvolge più di tanto Bassogog, votato miglior giocatore dell'ultima Coppa d'Africa.
Il Cile aspetta, lascia sfogare gli avversari e a 9′ dalla fine colpisce. Cross morbido da sinistra di Sanchez, i due centrali Ngadeu Ngadjui e Teikeu si perdono Vidal che ringrazia, schiaccia di testa e festeggia il gol numero 23 con la maglia della Roja.
Una partita iniziata nel segno del VAR, poi, finisce nel segno del VAR. Sanchez parte in posizione regolare, si intestardisce in un dribbling di troppo per saltare il portiere poi tira debolmente. Il neo entrato Mandjeck salva sulla linea, Vargas raccoglie ma il guardalinee segnala un fuorigioco che la tecnologia smentisce. E il Cile festeggia.