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Con il VAR il Real Madrid sarebbe arrivato alla sua terza finale consecutiva?

Nelle ultime quattro gare disputate dagli spagnoli ci sono stati episodi dubbi che hanno agevolato sempre il Real. Punendo oltremodo Juventus e Bayern Monaco. Con la tecnologia in campo, tutto sarebbe cambiato, ribaltandola qualificazione e la Champions oggi parlerebbe o italiano o tedesco.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ci fosse il VAR in Europa, la storia recentissima della Champions League sarebbe stata stravolta. E invece di parlare spagnolo avrebbe potuto parlare o italiano o tedesco. Perché quanto visto nelle quattro ultime partite di Coppa giocate dagli spagnoli richiede un intervento ai massimi livelli per la gestione della moviola in campo e per l'utilizzo del Video Assistence Refree, la/il VAR di cui si parla sempre più.

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Proprio questa tecnologia sarà protagonista ai prossimi Mondiali in Russia e moltissimi si sono domandati perché non venga sdoganata anche nelle massime competizioni continentali come Europa e Champions League. La risposta è già arrivata dai diretti responsabili dell'UEFA: le competizioni sono altamente articolate che è impossibile ipotizzare l'utilizzo di una tecnologica così capillare nel giro di pochi mesi, dovendo garantirla su ogni campo impegnato in Europa e soprattutto con un adeguato utilizzo (e insegnamento) da parte degli arbitri per permettere di ridurre il margine d'errore a zero.

La domanda principale però resta: ci fosse stata la VAR il Real Madrid sarebbe arrivato in finale, la terza consecutiva, di Champions League? La risposta appare più che scontata: no. Contro Juventus e Bayern Monaco ci sono stati almeno cinque episodi dubbi e determinanti che avrebbero messo la squadra di Zidane in netta difficoltà.

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Il rigore insensibile al 93′

Se si inizia con il match di ritorno di Madrid, nel quarto di finale stravinto in campo dalla Juventus capace di ribaltare lo 0-3 dell'andata, non si può non parlare del rigore dato da Oliver nel finale. Molti hanno invocato – nel caso – proprio l'utilizzo della tecnologia che, secondo protocollo – sarebbe potuta intervenire. Probabilmente correggendo la decisione arbitrale di assegnare un penalty poi risultato decisivo ai fini della qualificazione.

Il contatto Benatia-Lucas Vazquez nel finale del secondo quarto al Bernabeu
Il contatto Benatia-Lucas Vazquez nel finale del secondo quarto al Bernabeu

I 4 errori contro il Bayern Monaco

Se poi si passa al doppio match Real-Bayern, le polemiche raddoppiano, anzi quadruplicano: tutte a favore dei bavaresi. Un episodio dubbio – da rigore – all'andata all'Allianz Arena e ben tre al Bernabeu. Tutte passibili di utilizzo del VAR che avrebbe potuto dare un aiuto concreto agli arbitri coinvolti oggi in feroci polemiche.

Carvajal su Lewandowski. Nella prima semifinale, a Monaco di Baviera, i tedeschi (sconfitti 1-2) avevano recriminato per un fallo da rigore su Lewandowski non visto dall'arbitro. Sull'1-1, con una qualificazione apertissima, Carvajal trattiene la punta dei tedeschi sugli sviluppi di un calcio di rigore, facendo cadere Lewandowski ma senza che venisse fischiato alcunché.

La spinta di Carvajal a Lewandowski all'Allianz Arena
La spinta di Carvajal a Lewandowski all'Allianz Arena

Sergio Ramos su Lewandowski. Nella partita di ritorno, è successo di tutto e di più: al 17’ di gioco è Sergio Ramos che tenta di chiudere su Lewandowski ma il difensore centrale non tocca il pallone e travolge l’attaccante. Rigore? Sì, le immagini sono chiare (e quindi per la VAR) ma non per l'arbitro.

Il ‘mani' di Marcelo. A fine primo c'è poi il chiaro fallo di mano di Marcelo: Kimmich arriva sul fondo e mette in area con il destro, il pallone colpisce la mano sinistra del terzino brasiliano, che ha il braccio ben staccato dal corpo e devìa la traiettoria del pallone. Rigore? Sì, anche in questo caso le immagini non lasciano dubbi (anche per la VAR) ma per Cakir è tutto involontario e non fischia il penalty.

Il 'mano' di Marcelo nel match di ritorno, ammesso nel dopo gara dallo stesso difensore del Real
Il ‘mano' di Marcelo nel match di ritorno, ammesso nel dopo gara dallo stesso difensore del Real

Ancora Ramos su Lewandowski. Infine, a inizio ripresa, al 52′ altro episodio che ha fatto infuriare il Bayern: stessi protagonisti, Sergio Ramos e Lewandowski.  Il difensore del Real Madrid entra in modo scomposto per anticipare il polacco, ma non colpisce il pallone e finisce per franare sull’avversario in area di rigore. Sarebbe penalty ma non viene fischiato.

Restano le proteste dei tedeschi – in coda a quelle degli juventini – e un Real Madrid che approda in finale. Senza VAR. Perchè con la tecnologia in campo, Cristiano Ronaldo e compagni avrebbero dovuto segnare di più e giocare molto meglio di quanto fatto.

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