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Con Ancelotti al Napoli De Laurentiis ha spiazzato tutti. E destituito il comandante Sarri

L’arrivo sulla panchina dei partenopei del miglior allenatore in circolazione è una conferma della scelta precisa della proprietà: mettere Maurizio Sarri in un angolo e deciderne il futuro in un secondo momento, perché la priorità resta il Napoli. Così, Aurelio De Laurentiis si è ripreso la scena.
A cura di Alessio Pediglieri
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Carlo Ancelotti al Napoli è stato il guanto di sfida lanciato in faccia a Maurizio Sarri da Aurelio De Laurentiis, che così si è ripreso la scena partenopea accomodando anzitempo un tecnico che nelle ultime settimane era divenuto improvvisamente scomodo. Un rapido declino, belle ultime settimane di un rapporto logoratosi tra botte e risposte a distanza e incontri mai realmente consumati. Oggi, con il cambio tecnico in panchina, il patron riacquista autorità mentre è Sarri ad apparire oramai sullo sfondo, inadatto ad un Napoli che ragiona in grande.

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Sembrava che si aspettasse fino all'ultimo, per capire se la famosa clausola venisse presa in mano da qualcuno o se Sarri forzasse la mano alla società. Invece, è stato proprio il tecnico toscano a rimare con il cerino in mano e a scottarsi le dita: l'accelerazione su Ancelotti ha dato una sterzata decisa sul presente e sul futuro della società, con un messaggio chiaro. Sarri rappresenta una semplice ulteriore tappa del percorso di crescita, oggi il futuro è Ancelotti.

Con Ancelotti, è Sarri ad apparire fuori luogo

E davanti al meglio, proprio l'ex Empoli sfigura, dimostrandosi inadatto per i progetti in vista. Il ‘Sarrismo' ha fatto il suo tempo, ha dato tantissimo, ha ricevuto però un po' meno soprattutto dal punto di vista dei risultati. Certo, Sarri resterà un allenatore che ha permesso al Napoli di avere una identità precisa laddove avevano fallito i precedenti, con un record assoluto di punti, un gioco bello e avvincente, con una Juve costretta a fare gli straordinari per mantenere il tricolore sul petto.

Ma adesso, con l'asticella che si alza, è Sarri a doversi accomodare alla porta e a lasciare spazio a chi di vittorie se ne intende. Perché – senza velo alcuno – Ancelotti rappresenta oggi il meglio che la piazza offra per una panchina e il suo arrivo a Napoli – tutt'altro che scontato – è un'autentica prodezza proprio del patron, capace di spiazzare tutti, Sarri incluso.

Perché De Laurentiis ha in mano il destino di Sarri

Adesso, l'oramai ex tecnico del Napoli, sfiduciato e isolato, avrà il benservito a fine mese con il comunicato ufficiale che presenterà Ancelotti nuovo tecnico dei partenopei. Intanto, per Sarri il rischio è di ritrovarsi ‘pensionato' di lusso, a 1,5 milioni a stagione se De Laurentiis non deciderà di esonerarlo. Una scelta – anche questa – che conferma la decisione del presidente di guardare avanti, mantenendo in pugno il destino di chi – nelle ultime settimane – ha assunto un atteggiamento quasi intransigente.

Zenit o Chelsea, le alternative. C'è sempre lo Zenit, che la stampa dice che abbia rifiutato malgrado il club fosse pronto a pagare la clausola, e poi il Chelsea. E le due società sono in ancora in pole per ingaggiare il tecnico toscano con i russi sempre alla finestra e i londinesi che starebbero valutandone la candidatura per il dopo Conte.

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