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Comproprietà, spesi 60 milioni. Le più costose: Cuadrado e Immobile

La Sampdoria dice addio a Biabiany, Icardi e Poli, Zaza è tutto del Sassuolo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Non conosce sosta il calciomercato italiano, neppure durante i Mondiali: tante le comproprietà risolte per la prossima stagione, che sarà l'ultima nella quale questo tipo di contratto resterà in vigore. Al 30 giugno 2015, infatti, bisognerà che tutti siano stati risolti: delle 276 che esistevano, ben 97 hanno già trovato una soluzione, ed in alcuni casi si tratta di risoluzioni che cambieranno, e non di poco, il mercato delle italiane. Alcuni, va detto, erano già stati risolti da tempo: come quella di Ciro Immobile, in comproprietà tra Juventus e Torino, riscattato per essere ceduto al Borussia Dortmund. In altri casi, ben 70, non sono invece stati versate cifre, ma si tratta per lo più di trasferimenti cosidetti "minori", spesso di giovani promesse mai sbocciate o di giocatori ritenuti non utili per una delle squadre che ne detenevano il cartellino in regime di comproprietà.

Chi sorride è l'Udinese: la società friulana, infatti, incassa un bel po' di soldi dalle cessioni dei propri cartellini in compartecipazione. In primis per quello di Cuadrado, per il quale la Fiorentina versa quasi 15 milioni di euro alle zebrette (che si aggiungono ai 6 già versati per la prima metà del cartellino). Subito dopo i friuliani, sorride anche la Juventus che ha incassato 7,5 milioni di euro dal Sassuolo per l'altra metà di Simone Zaza. La Sampdoria, dal canto suo, ha dato via le proprie compartecipazioni di Biabiany, Icardi e Poli, che passano dunque interamente a Parma, Inter e Milan. Ma in alcuni casi, l'accordo non è stato trovato: per Cacciatore, Bellomo e Barreto bisognerà ricorrere alle buste.

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