Come sarà il primo Napoli dopo Higuain: Sarri, Hamsik e Milik
Ricomincio da Sarri. Parafrasando un film del grandissimo Massimo Troisi potrebbe essere questa la linea di congiunzione tra la scorsa stagione e quella che sta per iniziare. Sì, perché Maurizio Sarri è davvero l'uomo in più di questo Napoli e lo ha ampiamente dimostrato lo scorso campionato. Una partenza stentata con un modulo non proprio congeniale agli uomini, la rettifica dello schema e l'inizio di una grande cavalcata che si è fermata solo su un tiro deviato in una fredda notte di febbraio a Torino. Lì è cambiata la stagione della squadra partenopea ma quanto fatto, prima e dopo quella notte, rimarrà negli occhi di tutti i tifosi e gli amanti del calcio: il Napoli ha portato sul campo il miglior gioco mettendo insieme possesso palla e verticalità in maniera davvero eccellente. Quest'anno nello scacchiere dell'allenatore toscano manca un pezzo da 90 e non sarà facilissimo rimpiazzarlo: Gonzalo Higuain non era solo il bomber della squadra azzurra ma era il vero regista offensivo della "Sarri's band". Le strade del centravanti argentino e del Napoli si sono divise e l'addio non è stato semplicissimo da digerire per l'ambiente partenopeo ma Maurizio Sarri a Dimaro e a Castelvolturno ha lavorato sodo su come sviluppare la manovra della squadra senza El Pipa: tra i nuovi giocatori e quelli già rodati, il toscano sembra voler continuare a puntare su possesso palla e transizioni veloci.
Milik non è Higuain
Non si può sostituire Higuain o pensare di comprare una controfigura, un calciatore simile. No, non è così! Per questo non bisogna mettere pressione ad Arkadiusz Milik: l'attaccante polacco avrà il compito di raccogliere l'eredità di un attaccante che lo scorso anno ha realizzato 36 reti in campionato ma non bisogna buttare la croce solo su di lui. L'investimento fatto dal Napoli per l'ex attaccante dell'Ajax è molto importante (32 milioni di euro) ma la sua esperienza internazionale e la giovane età potrebbero renderlo un elemento di sicuro interesse per i prossimi mesi e anni. Sarebbe ingiusto chiedere a Milik di fare Higuain, si tratta di due punte molte diverse e, in questo caso, il dualismo con Manolo Gabbiadini potrebbe essere costruttivo. L'attaccante di Calcinate ha sofferto molto la presenza di un attaccante come l'argentino davanti a lui ma la competizione con un suo pari età potrebbe giovare entrambi: con un gioco collaudato e due punte che possono approcciare in materia diversa la fase offensiva, il Napoli potrebbe risultare sempre imprevedibile e mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
Come giocherà il Napoli?
Il collaudato 4-3-3 dello scorso anno non dovrebbe lasciare spazio ad altri moduli anche se in fase di ritiro Sarri ha provato qualche soluzione da adoperare a gara in corso, cosa che durante la scorsa stagione ha sempre visto i partenopei in gran difficoltà. Reina comanderà la difesa che, a meno di partenze in questi ultimi giorni, non dovrebbe essere toccata. La linea mediana vedrà Jorginho vertice basso con Allan e Hamsik nel ruolo di intermedi ma con mansioni diverse. Callejon e Insigne saranno le solite spine nel fianco di tutte le difese mentre il posto di centravanti dovranno giocarselo Milik e Gabbiadini. Tonelli, Zielinski e Giaccherini sono giocatori che possono far cambiare modulo con facilità ma si dovrebbe partire dal modulo della scorsa stagione.
L'uomo su cui Sarri farà più affidamento, come tutti gli altri allenatori passati da Napoli, sarà sicuramente Marek Hamsik. Il centrocampista slovacco è il faro di questa squadra, in campo e fuori, e a lui sono affidate le chiavi della manovra. La capacità di inserimento e la propensione al sacrificio mostrata lo scorso anno lo hanno aiutato a riprendersi da due stagioni in cui giocava fuori ruolo e non riusciva più ad essere se stesso. Qualche giorno fa Marekiaro si è legato per altri quattro anni al club di Aurelio De Laurentiis e vestirà azzurro fino ai 33 anni. Se non è amore questo.
Quali obiettivi?
Dopo il secondo posto dello scorso anno non si può che sperare in un miglioramento ma rimpiazzare un tale capace di siglare 36 goal in 35 partite non è semplicissimo. Se poi teniamo conto che Gonzalo Higuain è andato a vestire la maglia dei campioni d'Italia in carica, i piani del Napoli si complicano. In campionato non parte dalla pole position perché la Juventus sembra essere davvero una corazzata ma la prima fila è d'obbligo per i partenopei. Detto ciò, a calcio bisogna sempre prima vedere i valori in campo e il resto vien da sè. Per quanto riguarda la Champions League, superare il primo turno è chiaramente l'obiettivo primario ma la squadra dovrà essere in grado di giocare un ciclo di partite importanti e vedere ciò come una situazione naturale e non un fatto straordinario. Questo sarà il vero salto di qualità che Maurizio Sarri dovrà far fare ai suoi. Ci riuscirà? Al calcio d'inizio manca poco.