Come ha speso i soldi del suo primo stipendio, Carlito Tevez?
Una curiosità che il campione argentino ha voluto raccontare oggi, nella tranquillità di Buenos Aires, circondato dalla sua gente e con addosso la maglia del Boca Juniors la società della sua vita calcistica e non solo. E proprio alla sua prima avventura professionistica in Argentina dove è voluto ritornare lasciando i milioni cinesi, oggi l'Apache ha voluto riferirsi in una intervista in cui ha ripercorso i suoi primi momenti di carriera e soprattutto il giorno indimenticabile in cui ha ricevuto il suo primo stipendio.

Tevez ha rinunciato ad uno stipendio plurimilionario e ha lasciato lo Shanghai Shenhua per far ritorno a casa. Al Boca Juniors è tornato il giocatore di prima, ritrovando sia il sorriso che i gol, già 3 da quando ha rimesso piede in Argentina. Alla CNN proprio l'ex Juventus ha rilasciato un'intervista in cui ripercorre la sua carriera e torna agli albori, quando tutto iniziò.
Cosa fece con il primo stipendio
Quando lo acquistò il Corinthians
Era il dicembre 2004, quando il Corinthians lo acquistò dal Boca Juniors per 20 milioni di dollari. E in quell'istante arrivò anche il suo primo vero ingaggio professionistico, immenso per un ragazzo dalla fanciullezza difficile, vissuto in periferia delle grandi città, alla ricerca del riscatto calcistico. E con quello stipendio, il giovane Carlito ha voluto rendere felice la propria famiglia, in un modo inaspettato da tutti.
Cosa fece con i soldi dell'ingaggio
Ecco, il suo racconto, nelle parole e nei ricordi del campione argentino.
Dopo quel trasferimento ho ricevuto il mio primo vero stipendio, una somma che non avevo mai visto prima. Con quei soldi ho comprato una casa a tutti i miei zii. Ricordo ancora quando dissi a mio padre di acquistarle, ero eccitato. Organizzammo un barbecue a casa e consegnai le chiavi a ognuno di loro. Non volevano crederci, non si sarebbero mai aspetati un regalo simile
Tra Cina, Argentina e Russia
Un Tevez che adesso è riuscito a ritrovare se stesso per sè e soprattutto per il Mondiale. L'ultimo grande obiettivo rimasto in cantiere ma che potrebbe risultare difficile raggiungere per una Nazionale argentina in costante via di definizione. Certo è che lasciare la Cina è stata la scelta migliore per ritrovare visibilità e soprattutto continuità di rendimento.
Andarmene è stata la scelta giusta, non era scoccata la scintilla. Avevo perso ogni stimolo, quello che ho ritrovato qui al Boca. Ora a 34 anni sono felice. Per il Mondiale decide Sampaoli. Io lavoro giorno dopo giorno per continuare a sperare. Se non dovessi andare in Russia, sarò comunque il primo tifoso dell'Argentina.