Collina e Rizzoli con Platini: “Sì alle espulsioni a tempo!”
Il nuovo anno rischia di passare alla storia per l'introduzione della più grande novità nel calcio europeo e mondiale. Dal Portogallo, dove si sta svolgendo il forum "Football Talks 2015", arrivano consensi importanti all'idea lanciata da Michel Platini, nel recente "Globe Soccer" di Dubai: il "cartellino bianco" per i simulatori. Così come avviene già nel rugby e nell'hockey, secondo l'ex bandiera della Juventus, l'arbitro potrebbe colpire chi simula con una sospensione a tempo: "L'Uefa ha già in mente di studiare e provare questa soluzione – aveva dichiarato Platini – Chi simula, potrebbe rimanere fuori dal campo per un breve periodo di tempo, Non so, due, cinque o dieci minuti. C'è l'esigenza di riconoscere dove c'è del buono, solo in questo modo le simulazioni, e le proteste, potrebbero diminuire drasticamente". Una trovata rivoluzionaria che, in realtà, il massimo organo continentale del calcio ha già "testato", con risultati positivi, in alcuni tornei giovanili.
Il parere di Collina e Rizzoli – Dopo la proposta di Platini, la parola è passata a Pierluigi Collina: "Simulare un fallo e protestare a lungo, non è certamente un messaggio positivo – ha affermato l'ex arbitro dal convegno di Estoril – In campo ci vuole più correttezza e un'espulsione a tempo potrebbe essere una buona idea. Nei tornei giovanili abbiamo avuto un buon riscontro, ma è importante anche la preparazione fisica degli arbitri, poiché la stanchezza potrebbe portare a una mancanza di lucidità nei momenti importanti di una partita". Dello stesso avviso Nicola Rizzoli che, ai microfoni di Radio Due, ha spezzato una lancia in favore dell'idea del presidente Uefa: "Tra le cose che odio fischiare di più, c'è certamente la simulazione – ha spiegato il fischietto bolognese – Non la sopporto, è la cosa più vile e vigliacca che si può trovare nel calcio. La moviola in campo? Prima o poi arriverà anche quella. Di Collina posso solo dire bene, anzi potrebbe anche essere un buon presidente della Repubblica – scherza Rizzoli – D'altronde il politico e l'arbitro hanno caratteristiche comuni".
