Coentrão, lacrime in panchina: “Io insultato dai tifosi, e aggredito in campo”
Due partite diverse, contro il Vitoria Setúbal in campionato e l'Astana in Europa League, ma epilogo praticamente identico per Fabio Coentrão. L'esterno portoghese, in prestito allo Sporting Lisbona ma di proprietà del Real Madrid, richiamato in panchina si è lasciato andare alle lacrime che non sono sfuggite alle telecamere. Il classe 1988 è apparso letteralmente disperato, anche se l'origine del suo sconforto è molto diversa nelle due occasioni, come chiarito dallo stesso protagonista sui social network.
Coentrão, disperazione e lacrime in panchina in Astana-Sporting
L'ultimo episodio è quello relativo alla sfida di Europa League in casa dell'Astana vinta in rimonta dallo Sporting per 3-1. Coentrão richiamato in panchina per un cambio, si è lasciato andare alle lacrime, ricevendo il conforto di compagni e addetti ai lavori. Il giocatore non ha retto il peso dei tanti insulti e non solo ricevuti dalla tifoseria di casa, letteralmente scatenata. Cori, sputi e addirittura lancio di accendini per una situazione che ha "ferito" il calciatore di proprietà del Real Madrid. Quest'ultimo si è lamentato anche per l'atteggiamento dei calciatori avversari, protagonisti di un gioco a dir poco aggressivo.
Il perché delle lacrime di Coentrão
E' stato proprio quest'ultimo a chiarire il tutto in un lungo messaggio postato sul suo profilo ufficiale Facebook: "Com'è possibile passare un'intera ad essere insultato e aggredito con accendini? Com'è possibile essere ammonito quando sono stata vittima di aggressione da un avversario che mi ha messo il dito in un occhio? Aver visto un altro avversario lanciare la palla contro di me in un altro lancio laterale? E, il colmo, dover passare attraverso un tunnel ed essere soggetto a nuovi insulti, sputi e aggredito con il lancio di accendini, in un chiaro grave difetto di sicurezza che viola i regolamenti, perché il tunnel in questi casi deve essere aperto per proteggere gli atleti? Di fronte a tutto questo solo io sono sono stato punito? E niente succede a chi ha questi comportamenti antisportivi e grossolani? Sono umano e ho anche diritto all'indignazione, con la certezza che sarò qui fino alla fine a combattere con tutte le mie forze".
Il precedente contro il Vitoria
Una scena che fa il paio con quella di pochi giorni prima nella sfida valida per il campionato portoghese contro il Vitoria Setúbal. Una volta sostituito, il nazionale lusitano si è infuriato, prima di lasciarsi andare alle lacrime in panchina. In questo caso però a far perdere il controllo al calciatore è stata la frustrazione, come raccontato poi in un post su Instagram: "Non sempre, all'interno del campo, le cose vanno come vogliamo. Siamo andati a combattere, non eravamo felici e questo ci ha fatto arrabbiare. Vivo ogni partita come se fosse l'ultima della mia vita. Non mi piace perdere. Voglio essere campione per il mio Sporting CP. Mi sentivo frustrato e ho reagito come sono, autentico e genuino. Sono un uomo e non una macchina. Mi scuso per tutti coloro che fanno parte della famiglia Sportinguista per quello che abbiamo fatto e per qualche attitudine meno riflessa nel gioco di Setúbal. Il dolore e la rivolta per quello che è successo ieri continuano, e ho pensato a tutti quelli che, nello stadio o in televisione, si sentivano uguali a me".