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Codice etico, Prandelli: “Non mi piace un calcio con pugni e sputi”

Il ct dell’Italia, Prandelli, non cambia idea: “Ammorbidire il codice etico? Assolutamente no”
A cura di Maurizio De Santis
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Svuotato da polemiche inutili. Così il ct Prandelli, dopo aver risposto per le rime, ha liquidato la levata di scudi della Juventus e di Antonio Conte per la convocazione di Chiellini in Nazionale. "Tutte le volte che ho una discussione o una polemica con un collega o un dirigente lo trovo imbarazzante – ha ammesso a Rai Sport -, per il ruolo mio e degli altri. Soprattutto alla vigilia di patite importanti". Non basta, perché ad aggiungere pepe alla vigilia della sfida con la Spagna c'è stata pure la mancata chiamata di De Rossi per quel cazzotto rifilato a Icardi costatogli 3 giornate di squalifica. Ha pagato per il codice etico, lo stesso che molti vorrebbero applicato con altrettanta decisione anche nei confronti de ‘fenomeno' Balotelli, spesso protagonista in negativo per le sue azioni (dentro e fuori dal campo). Prandelli tira diritto per la sua strada. "Ammorbidirlo? Assolutamente no, non torno indietro. Sono stanco di vedere un calcio fatto di gomitate, pugni, sputi. Proprio non mi piace".

Il futuro di Prandelli. Potrebbe essere ancora in Nazionale ma con un ruolo differente, perché differenti sono i tempi rispetto al selezionatore unico del passato. "Io commissario unico come Bernardini? Non è più quel calcio – ha poi concluso -. Oggi servono più persone per sovrintendere a un progetto tecnico, non una sola persona che comanda".

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