“Codardo, mostra cosa sai fare”, la lite tra Mou e Ozil. “Lo odiai e gli tirai la maglia”

Visto che sei così bravo, gioca tu – disse Ozil a Mourinho che lo accusava di poco impegno e gli lanciò la maglietta -. Eccola, indossala e buona fortuna.
E' il quotidiano tedesco ‘Bild' a pubblicare stralci della biografia di Mesut Özil. Il tedesco racconta la propria vita, la carriera e alcuni aneddoti della sua avventura nelle squadre in cui ha giocato. Schalke 04, Werder Brema, Real Madrid e adesso l'Arsenal: a ogni esperienza è legato un ricordo particolare… ‘speciale' quando il centrocampista rivela alcuni dettagli del suo rapporto con l'ex allenatore delle ‘merengues'. Una sorta di odio e amore per il portoghese che nulla gli perdona e non gli concede sconti perché è tale la fiducia e la stima nelle qualità del calciatore da pretendere sempre il massimo.
Non abbiamo bisogno di te – è uno dei passaggi del testo che cita la lite avvenuta nello spogliatoio -, credo che ti basti fa bene un paio di passaggi per essere bravo? Sei un codardo… Cosa vuoi fare? Vuoi andare sotto la doccia, farti la barba, restare da solo? Oppure vuoi andare là fuori e dimostrare ai tuoi compagni, a me e ai tifosi di cosa sei capace?
Ozil la prese male ma il rapporto con Mourinho non s'è mai sfilacciato. Anzi, ha rappresentato uno stimolo ulteriore. Quella lavata di capo ebbe gli effetti sperati, al punto che nella stessa giornata l'ex Werder si recò a casa di Sergio Ramos – leader storico dei blancos – per scusarsi dell'accaduto. E Ramos lo ringraziò alla sua maniera: sotto la propria maglia – la numero 4 – indossò la 10 che abitualmente vestiva il tedesco.
L'ho odiato però ero affascinato da lui – ha spiegato il calciatore – e soprattutto gli sono stato grato perché mi ha fatto capire in cosa sbagliavo. E' stata anche questa la ragione che mi ha spinto ad andare al Real Madrid piuttosto che al Barcellona. Mourinho fece di tutto per avermi, mi considerava importante e questo per me fu decisivo. Da Guardiola, invece, non ebbi segnali particolari. Era in vacanza e non partecipò alle trattative.