Clausola rescissoria pagata, Antonine Griezmann corre verso Barcellona
La clausola rescissoria di Antoine Griezmann è stata pagata: versati nelle casse dell'Atletico Madrid i 120 milioni previsti, l'attaccante adesso può trasferirsi al Barcellona che ha ufficializzato l'arrivo. A rilanciare le ultimissime notizie di calciomercato è il quotidiano spagnolo Marca che ha raccontato cosa è successo questa mattina. Gli avvocati del calciatore si sono recati negli uffici della Federazione iberica e hanno fornito le garanzie economiche necessarie per liberare il talento transalpino dal contratto con i colchoneros. Né pagamenti rateali né sconti, l'intero importo è stato versato in un'unica soluzione e, di fatto, rende ‘el diablo' della nazionale transalpina un nuovo acquisto dei blaugrana. Il comunicato dei catalani è giunto a distanza di qualche ora il tempo che venissero sbrigati gli ultimi adempimenti formali perché si potesse mettere nero su bianco.
Contratto, stipendio e clausola rescissoria mostruosa per el diablo
Antoine Griezmann lascia l'Atletico Madrid dopo 5 anni: venne rilevato dalla Real Sociedad nel 2014 per la somma di 30 milioni di euro e con la cessione attuale – sia pure dolorosa e scandita dal malumore per la scelta di accettare il trasferimento verso una diretta concorrente – i colchoneros realizzano una plusvalenza notevole. Nella Catalogna ‘el diablo' dovrebbe firmare un contratto di cinque anni con stipendio da 17 milioni netti a stagione. A margine dell'accordo dovrebbe esserci anche una clausola rescissoria altissima: 800 milioni di euro.
Il tiro alla fune e la rottura tra Griezmann e l'Atletico
Un'operazione contrassegnata anche dalle polemiche sollevate proprio dal club di Madrid che accusò i blaugrana di aver trattato con il giocatore durante la stagione, in un momento molto delicato per la squadra. La situazione è andata progressivamente logorandosi fino a quando, nonostante il tentativo da parte di Simeone di ricucire il rapporto con il giocatore, non s'è consumato lo strappo: Griezmann rifiutò la convocazione per il raduno adducendo quale motivo una condizione personale di "forte stress emotivo".