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Cinque motivi per cui il Chelsea può vincere la Premier League

Dall’arrivo di Conte alla vena realizzativa di Diego Costa, passando per la ritrovata solidità difensiva: ecco perché i Blues possono trionfare in Inghilterra.
A cura di Salvatore Parente
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Il Chelsea di Antonio Conte, dopo 102 giorni di ininterrotte gioie, si ferma al White Hart Lane al cospetto dell’ottimo Tottenham di Pochettino per merito dell’ormai solita doppietta di Alli (terza consecutiva dopo quelle realizzate contro Watford e Southampton). Una sconfitta che arresta l’incredibile corsa dei Blues arrivati ad un passo dallo stabilire il record assoluto di vittorie di fila in Premier League, un primato, ora, condiviso con l’Arsenal di Henry, Bergkamp, Pires, Wiltord e Wenger che, nella stagione 2001/02, con 13 successi consecutivi, riuscirono poi a conquistare il titolo nazionale.

Conte

Un 2-0 importante che però non mina le ambizioni di successo della compagine londinese né, contestualmente, rovina quanto di buono fatto finora dal Chelsea il quale, statistica curiosa, in 5 mesi, ad eccezione di settembre (3 partite con 0 vittorie), ha sempre vinto nelle sfide disputate ad agosto, ottobre, novembre e dicembre. Al di là della cabala o dei comunque importanti record fatti registrare dal sodalizio di Abramovich, vediamo nel dettaglio i cinque motivi per i quali questo Chelsea può legittimamente ambire alla vittoria della Premier.

L’uomo in più: Antonio Conte

Una delle motivazioni principali per cui i tifosi dello Samford Bridge possono sognare in grande è proprio il tecnico Conte. L’ex Ct dell’Italia, infatti, con la sua etica del lavoro, la sua preparazione tattica e la sua importante esperienza internazionale assicura al Chelsea una gestione ottimale di ogni singolo aspetto riguardante la conduzione dello spogliatoio e del rettangolo di gioco. Una garanzia di successo e competenza che deriva dal suo cospicuo palmares (1 campionato di Serie B, 3 scudetti e 2 Supercoppe italiane con la Juve) ma, soprattutto, dalla sua forza e capacità di ricostruire ambienti (come quello di Torino nel 2011 e quello della scorsa estate al Chelsea) depressi da stagioni assolutamente deludenti.

Rosa

Hazard, Diego Costa, Fabregas e una rosa da 500 milioni

Nonostante proprio l’allenatore italiano abbia chiesto a gran voce, sia in estate che ora, rinforzi per la sua squadra, il Chelsea resta una delle compagini più forti e ricche di talento della Premier League. Un roster dal valore di circa 500 milioni di euro con, al suo interno, fenomeni come Courtois, Fabregas, Hazard, Willian e Diego Costa, bandiere come John Terry e Cahill, giovani interessanti (Chalobah e Loftus-Cheek) e mestieranti del pallone come i vari Matic, Kantè o Azpilicueta. Insomma, una squadra di tutto rispetto che può e deve lottare contro qualsiasi squadra per portare a casa, in ogni singolo match, i 3 punti.

allenamenti

“Pochi” impegni in calendario

Il peggior piazzamento fatto registrare negli ultimi 16 anni, vale a dire il decimo posto con 50 punti dello scorso anno (questo Chelsea è già ad una sola lunghezza di distanza dalla versione 2015/16 dei Blues), ha provocato l’assenza della compagine londinese dalle competizioni europee. Un’assenza pesante, in termini economici e di reputazione internazionale, ma che sta garantendo alla squadra meno impegni e, di conseguenza, maggiori energie da scaraventare sul campo da gioco per tentare di rosicchiare più punti possibili alle dirette concorrenti soggette ad un calendario fittissimo fra Premier, FA Cup, Coppa di Lega e Champions League. Un’arma importante che sta permettendo a Conte di studiare meglio ed in più sessioni di allenamento gli avversari e, contestualmente, affidarsi, senza molto turnover, agli stessi 11 in grado di garantirgli un certo tipo di rendimento con solo 21 calciatori utilizzati finora.

delusione

Dall’onta del decimo posto al riscatto Blues

Il decimo posto della scorsa stagione unito ad un mercato abbastanza scarno con solo 4 innesti, ha praticamente consegnato all’annata 2016/17 la stessa formazione che ha subito l’onta della mancata qualificazione europea. Questo “oltraggio”, questo “disonore” patito da veri campioni è stata, e rimane, una delle molle psicologiche più importanti che stanno spingendo avanti questo Chelsea mai domo, famelico e desideroso di riscatto. Una vendetta, sportiva s’intende, che sta motivando dunque l’intero gruppo capitanato dal grintoso, energico e risoluto Antonio Conte.

difesa

La solidità difensiva ritrovata

A causa delle due reti subite ieri contro il Tottenham, il Chelsea, oltre a perdere la partita, ha perso anche il primato come miglior retroguardia del torneo. Eppure, il panorama, rispetto alla passata stagione (53 reti subite solo in Premier), sembra del tutto cambiato con i Blues che, con quasi gli stessi uomini (David Luiz a parte), ha acquisito una solidità difensiva importante con l’intera squadra che si muove molto bene in fase passiva a difesa della propria porta. Basti pensare, al di là delle 15 marcature al passivo, che Courtois ha collezionato ben 11 clean sheet col Chelsea che subisce solo 8 tiri di media in porta a partita (terza miglior squadra dietro a Manchester City e Liverpool).

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