Cinque momenti chiave della carriera di Buffon
Gianluigi Buffon è stato senza dubbio alcuno il miglior portiere dell’era moderna e forse è stato anche il miglior portiere di tutti i tempi. La sua carriera è strepitosa, i record polverizzati lo rendono immortale: 9 scudetti vinti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane con la Juventus, tre trofei vinti con il Parma, il Mondiale del 2006, e 5 partecipazioni al Mondiale. Sono tanti i momenti top della sua carriera: si va dall’esordio a sorpresa a 17 anni, alla tormenta che lo avvolse in Russia nell’esordio in nazionale fino ai tanti titoli con la Juve e alla magica notte di Berlino.
L’esordio in Serie A Buffon non lo dimenticherà mai. Si gioca Parma-Milan, è il 19 novembre del 1995. Nevio Scala non dispone del titolare Luca Bucci, secondo tutti giocherà il vice Alessandro Nista, ma a sorpresa scende in campo un ragazzino, già grande, grosso e fortissimo, Gigi Buffon, che ha 17 anni senza paura blocca la squadra di Capello, che vincerà poi lo scudetto. Finisce 0-0. Il baby portiere la settimana seguente sfida la Juve, finisce 1-1, il primo gol in A lo incassa da Ciro Ferrara, che sarà poi suo compagno di squadra. Naturalmente il posto a Bucci non lo cede più.
Indimenticabile è anche l’esordio in Nazionale. Buffon viene convocato da Cesare Maldini per gli spareggi di Francia ’98. Peruzzi non c’è, il titolare è Pagliuca che però al 32’ lascia il campo per via di un problema muscolare. Il c.t. guarda Buffon e gli dice di andare in campo. La posta in palio è grossa, la partita è complicata, nevica, si gioca con il pallone rosso, finisce 1-1. Un pareggio prezioso, al ritorno finisce 1-0. L’Italia si qualifica per i Mondiali.
Maledizione Champions. Nell’estate del 2001 ballano cifre folli. La Juventus cede Zidane al Real Madrid per 150 miliardi di vecchie lire e acquista Thuram, Salas, Nedved e Buffon. Torna Lippi, vince due scudetti in fila e nel 2003 cerca la storica accoppiata. La Champions però non è il terreno di caccia preferito dei bianconeri che a Manchester perdono ai rigori con il Milan. Nella sequenza Buffon ne para due, Dida invece tre. Il portiere della Juventus è il miglior giocatore di questa Champions, ma non basta. Altre due finali le gioca e le perde, nel 2015 (3-1 con il Barcellona) e nel 2017 (4-1 con il Real).
Campioni del Mondo. Buffon il posto fisso in nazionale lo conquista quando in panchina arriva Dino Zoff, lo mantiene con il Trap e naturalmente con Marcello Lippi con cui vince il Mondiale nel 2006. L’Italia è solida, subisce solo due gol in sette partite (un’autorete e un rigore). Buffon e Cannavaro sono i simboli di una fase difensiva perfetta. La parata su Zidane è una delle più belle di sempre. A Berlino l’Italia batte la Francia ai calci di rigori e conquista il quarto Mondiale della sua storia.
L’estate del 2006 è anche quella di Calciopoli. Buffon non lascia la Juve, gioca la Serie B e patisce anche due settimi posti consecutivi prima di riscrivere la storia della Serie A vincendo sette scudetti consecutivi. Un dominio assoluto quello della Juventus, che cambia allenatori, giocatori, bomber ma che ha sempre un totem straordinario tra i pali: Gigi Buffon.